Omicidio di Giulia Tramontano

Omicidio Tramontano, annullata la premeditazione per Impagnatiello: la procura generale valuta il ricorso

La Procura generale di Milano ha fatto sapere che, una volta lette le motivazioni del processo d’appello che ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ma senza l’aggravante della premeditazione per l’omicidio di Giulia Tramontano, valuterà se impugnare il verdetto in Cassazione.
A cura di Giulia Ghirardi
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Alessandro Impagnatiello al processo (foto da LaPresse)
Alessandro Impagnatiello al processo (foto da LaPresse)
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Dopo che la Corte d'Assise d'Appello di Milano ha confermato l'ergastolo, escludendo però l'aggravante della premeditazione per Alessandro Impagnatiello, la Procura generale di Milano ha fatto sapere che, una volta lette le motivazioni del processo d'appello che si è svolto di ieri, mercoledì 25 giugno, valuterà se impugnare il verdetto in Cassazione.

Nonostante sia stata confermata la pena massima per Impagnatiello, reo confesso dell'omicidio della fidanzata incinta Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate il 27 maggio 2023 nell'appartamento che i due condividevano a Senago (Milano), i giudici hanno escluso l'aggravante della premeditazione, riconoscendo soltanto quelle del rapporto di convivenza e della crudeltà. Una decisione duramente criticata anche dai familiari della vittima e, in particolare, dalla sorella Chiara, che ha scritto un post su Instagram sottolineando come il compagno abbia "avvelenato" la Giulia per "sei mesi".

Una ricostruzione che era stata riconosciuta anche dalla sentenza di primo grado che aveva dato conto di come Impagnatiello avesse fatto ricerche online, a partire dal 12 dicembre 2022, sugli effetti del veleno per topi, poi utilizzato per avvelenare la fidanzata. In più, prima che Giulia Tramontano rientrasse in casa quel sabato sera del 27 maggio 2023, l'allora barman aveva cercato on line scritte come "ceramica bruciata vasca da bagno". Vasca in cui tentò, dopo aver ucciso la giovane a coltellate, di bruciare il corpo. Tutti elementi che, evidentemente, sono stati valutati diversamente dalla Corte di secondo grado. La nuova ricostruzione, che cancella la premeditazione, si potrà leggere soltanto tra poco più di due mesi, entro il 15 settembre 2025.

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