Omicidio Fiorenza Rancilio, assolto il figlio per vizio totale di mente: “La uccisi per evitarle la vivisezione”

"La malattia psichiatrica è stata determinante nel condurre l'imputato a uccidere la madre". È questo quanto constatato dai giudici della Corte di Assise di Milano all'interno delle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 26 febbraio hanno assolto per vizio totale di mente Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, accusato di aver ucciso la madre Fiorenza Rancilio, ereditiera di una nota famiglia di immobiliaristi, la mattina del 13 dicembre 2023 nella loro abitazione in pieno centro a Milano.
Un omicidio mosso dalla convinzione del figlio, diagnosticato schizofrenico paranoide, che soltanto così le avrebbe evitato "le sofferenze della vivisezione". Dopo averla strangolata, Rancilio aveva colpito la madre alla testa con un manubrio da palestra in modo tale che "il suo cervello non potesse essere rubato". Sono queste le "tematiche deliranti" rilevate dal perito incaricato dalla Corte, che avrebbero "determinato e non semplicemente condizionato" il delitto.
Rancilio avrebbe compiuto "l'atto aggressivo nei confronti della madre in preda a uno stato di mente completamente alterato, nel quale l'ideazione delirante non aveva più alcuna forma di contenimento". Uno stato psicotico "all'interno del quale non aveva la minima capacità di altrimenti determinarsi".
Assolvendo il 36enne e disponendo per lui una misura di sicurezza di 10 anni in una Rems, la Corte presieduta da Antonella Bertoja ha accolto le richieste della pm Ilaria Perinu e della difesa. I legali Salvatore Pino e Federico Cecconi, che assistono i familiari di Fiorenza, avevano revocato la costituzione di parte civile.