Omicidio Dolores Dori a Lonato, fermati la madre e il figlio 16enne della donna: il video della sparatoria

Una 59enne e suo nipote di 16 anni sono stati arrestati lo scorso sabato 4 ottobre con le accuse di tentato omicidio pluri-aggravato, detenzione illegale e porto abusivo di armi e minacce. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo Investigativo di Brescia e della Compagnia di Desenzano del Garda, si tratterebbero rispettivamente della madre e del figlio di Dolores Dori e, insieme a lei, avrebbero partecipato alla sparatoria di giovedì 2 ottobre a Lonato del Garda (in provincia di Brescia) dove la 43enne è stata uccisa con tre proiettili. Quanto accaduto in quel campo nomadi è stato filmato dallo stesso 16enne con il proprio smartphone.
Grazie all'analisi della copia forense del cellulare del 16enne, i carabinieri sono riusciti a risalire al presunto movente che ha portato alla sparatoria del 2 ottobre di Lonato. L'ipotesi, infatti, è che tra la famiglia di Dori e quella del ragazzo che si sarebbe dovuto sposare con una sua figlia ci fosse un dissidio. A favore di questa ricostruzione c'è anche un video che il 16enne ha pubblicato sui social che lo ritrae insieme al padre, entrambi armati di pistola, che minacciano un componente dell'altra famiglia.
L'altro filmato acquisito dagli investigatori è proprio quello della sparatoria del 2 ottobre. Il 16enne, insieme alla nonna 59enne e alla madre (Dolores Dori, appunto), si era recato al campo nomai di Lonato in auto e, dopo aver sfondato il cancello d'ingresso, avevano esploso alcuni colpi di pistola contro i presenti. Tra questi, ipotizzano i carabinieri, c'era anche la persona che, a sua volta, ha sparato tre volte contro la 43enne uccidendola.
Le indagini per risalire al responsabile dell'omicidio di Dori sono ancora in corso. Nel frattempo, il 16enne e sua nonna 59enne, entrambi cittadini italiani, sono stati arrestati su disposizione della Procura e condotti il primo all'istituto Beccaria di Milano e la seconda al carcere di Brescia-Verziano. Le accuse nei loro confronti sono di tentato omicidio pluri-aggravato, perché commesso con armi e a seguito di premeditazione, detenzione illegale e porto abusivo di armi e minacce.