Omicidio di Parabiago: Ariane Pereira, figlia di Adilma, nega di essere stata coinvolta nel delitto

Ha risposto alle domande del giudice ma ha negato ogni sua responsabilità Ariane Pereira, fermata sabato scorso con l'accusa di omicidio in concorso per la morte di Fabio Ravasio, avvenuto nell'agosto del 2024 a Parabiago (Milano). Con la stessa accusa si trovavano già a processo la madre, Adilma Pereira, e altri sette imputati: secondo la Procura la donna, con l'aiuto di alcuni complici, avrebbe architettato un piano per inscenare un incidente stradale e uccidere Ravasio, che allora era suo compagno. Il sospetto degli investigatori è che anche la figlia Ariane fosse a conoscenza del progetto della madre.
A carico della 31enne ci sarebbero le rivelazioni di alcuni imputati e diverse chat trovate sul suo telefono. Massimo Ferretti, amante di Adilma e imputato tra le persone che avrebbero aiutato la donna a compiere il suo piano criminale, disse durante un'udienza che Ariane aveva suggerito di assoldare un killer tra "gli zingari di Magenta". La 31enne, presente all'udienza, aveva reagito violentemente a questa dichiarazione, alzandosi in aula e dando a Ferretti dell'"infame" e "bugiardo".
Tra i presunti complici dell'omicidio, ora a processo, ci sono anche il fidanzato di Ariane, Fabio Lavezzo, e il barista Ciro Caramore. In uno scambio di messaggi con il fidanzato, Ariane si lamenta dell'immobilismo del barista: "Non sta facendo nulla – scrive – vuol farsi vedere che sta facendo qualcosa ma in realtà non sta facendo un ca**o. mia madre ce l’ha anche con lui e se fa così è perché deve".
Un altro indizio che, per gli inquirenti, suggerirebbe la consapevolezza di Ariane rispetto ai piani della madre è un messaggio vocale che la Adilma Pereira le mandò qualche giorno prima dell'omicidio. "Non c’è uno che pensa bene – dice la donna nell'audio – nessuno passa quello che passo io, tutti quanti vogliono stare bene però tutti quanti negativi. Invece di stare tutti positivi, che andrà bene, invece che unire e fare le cose bene, no, è tutto un dubbio, questo, quello, sono stufa". Secondo i pm, l'argomento sottinteso del messaggio sarebbe proprio il progetto dell'omicidio e il fatto che Ariane non chieda spiegazioni alla madre sarebbe indice del fatto che fosse a conoscenza del piano.
Infine ci sono i messaggi scambiati tra madre e figlia il 9 agosto 2024, giorno dell'omicidio. Le due donne si parlano in portoghese: "Faz logo", fai alla svelta, scrive Adilma. Ariane risponde: "Ja fiz", già fatto. "Tirou tudo?", "sim", cioè "hai tolto tutto?", "sì". Messaggi che si riferiscono, secondo gli inquirenti, all'occultamento dell'auto Opel Corsa utilizzata per investire Ravasio.