Omicidio di Bovisio Masciago, inizia il processo per Stella Boggio per la morte del compagno: cos’è successo in aula

È cominciato oggi, mercoledì 17 settembre, il processo a carico di Stella Boggio, la 33enne di Bovisio Masciago (Monza e Brianza) che ha ucciso con una coltellata al petto il compagno Marco Magagna, 38 anni, dopo una lite avvenuta la notte del 7 gennaio scorso nella casa che i due condividevano a Bovisio Masciago. La 33enne – che si trova agli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Limbiate – è chiamata ora a rispondere all'accusa di omicidio volontario davanti alla Corte d’Assise di Monza.
La prima udienza del processo a carico di Stella Boggio
"È stata un'udienza tecnica", ha spiegato a Fanpage.it Manuel Messina, avvocato di Stella Boggio. "Si è aperto il dibattimento e entrambe le parti hanno avanzato le loro richieste di prove testimoniali e documentali che sono state tutte autorizzate dalla Corte". In aula, presieduta dalla giudice Stefania Donadeo, il pm Alessio Rinaldi ha contestato a Boggio il reato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di relazione affettiva. Secondo l'accusa, infatti, nonostante la violenta lite in corso tra i due, il delitto non sarebbe dovuto a un eccesso colposo di legittima difesa da parte della compagna, ma alla sua precisa volontà di uccidere.
Di diverso avviso la difesa. "Sin dal momento in cui è stato notificato il giudizio immediato abbiamo contestato l'imputazione di omicidio volontario", ha ribadito l'avvocato Messina a Fanpage.it. "C'era un'aggressione in atto, a nostro avviso la volontà di Boggio era quella di allontanare il proprio compagno, non certo quella di cagionarne la morte". Agli investigatori, infatti, la donna aveva già raccontato di aver discusso animatamente con Magagna dopo che lui aveva manifestato l'intenzione di andarsene per sempre: "Mi ha spinta e sono caduta, poi mi ha colpita con quattro o cinque schiaffi mi sono alzata, ho aperto il cassetto della cucina e ho preso un coltello. Lui si stava riavvicinando a me, credevo volesse colpirmi di nuovo e ho fatto il gesto di colpirlo, ma non ricordo dove. Poi ho tamponato la ferita con le mani, ho chiamato il 112, quando sono arrivati i soccorsi ho chiamato la mia mamma".
Dopo aver ammesso le prove richieste dalle parti, la Corte ha rinviato l’udienza al prossimo 15 ottobre per l’inizio dell’istruttoria dibattimentale. In quell’occasione verranno ascoltati i primi testimoni chiamati dal pm tra cui anche i carabinieri intervenuti sul luogo dell’omicidio.