Omicidio a Sesto San Giovanni, dalla lite all’incendio per distruggere il corpo: cosa sappiamo

Accoltellato e poi bruciato. Così sarebbe stato ucciso un uomo di 60 anni, cittadino italiano di origini turche, il cui corpo carbonizzato è stato rinvenuto ieri mattina, mercoledì 23 luglio, in un appartamento andato a fuoco in via Fogagnolo 130 a Sesto San Giovanni (Milano). La procura di Monza ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti per indagare sulla morte del 60enne. Sul caso indaga la Squadra Mobile di Milano coordinata dal pm di Monza Marco Giovanni Santini.
Dall'incendio al ritrovamento del corpo del 60enne
L'incendio è divampato intorno alle 3:40 di notte, tra martedì 22 luglio e mercoledì 23 luglio, nella camera da letto dell'appartamento al piano terra del palazzo in via Fogagnolo 130. A dare l'allarme, dopo aver sentito un forte odore di fumo, sono stati i condomini. "Sono stato svegliato da una vicina che ha cominciato a bussare alla mia porta. Sono uscito e abbiamo visto il fumo sulle scale. Abbiamo cominciato a urlare ‘incendio' e siamo scappati in strada", ha riferito uno dei condomini a Fanpage.it.
È allora che sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Sesto San Giovanni, gli operatori sanitari 118 e la polizia che ha rinvenuto il cadavere dell'uomo. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, dai primi accertamenti eseguiti sul corpo, trovato carbonizzato nella camera da letto dell'appartamento, sono state individuate multiple ferite da arma da taglio, alcune sull'addome altre sul braccio. Proprio sulla base di quest'ultime il sospetto degli investigatori è che ci possa essere stata una colluttazione prima dell'omicidio: il 60enne sarebbe stato ferito al braccio mentre cercava di difendersi dal suo aggressore che avrebbe poi tentato anche di bruciarne il corpo partendo dal viso. Tale ricostruzione potrà, però, essere accertata soltanto dopo l'esame autoptico che, al momento, non è ancora stato disposto.
Subito dopo il ritrovamento del corpo, sono state eseguite le analisi scientifiche all'interno dell'abitazione. Al termine dell'ispezione non sono, però, stati rinvenuti i documenti e gli effetti personali della vittima. Anche il telefono risulta scomparso. Si dovrà attendere un secondo sopralluogo più approfondito – che, secondo quanto riferito da fonti investigative a Fanpage.it potrebbe già essere effettuato nel corso della giornata di oggi, giovedì 24 luglio – per capire se tali oggetti siano stati sottratti o se, invece, si trovino sepolti sotto i calcinacci e le macerie cadute in seguito all'incendio che ha distrutto parte dell'appartamento.
Nel mentre, proseguono le indagini per accertare la responsabilità dell'uomo e capire perché si trovasse nell'abitazione. Secondo quanto riferito a Fanpage.it, sembra che l'appartamento fosse stato dato in uso a un 20enne, amico della figlia della proprietaria. Il ragazzo – uno studente fuorisede della Bicocca, tornato nella sua città di origine per le vacanze estive – avrebbe a sua volta lasciato in uso l'appartamento all'uomo per aiutarlo in un momento di difficoltà. Ancora in fase di accertamento, invece, quale fosse il legame tra il ragazzo e il 60enne.