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Non è vero che il campo rom in cui vivono i 4 bambini che hanno travolto e ucciso Cecilia De Astis è abusivo

I quattro bambini che hanno travolto e ucciso Cecilia De Astis a Milano vivono con le loro famiglie in roulotte che, come ha appreso Fanpage.it, sono posizionate su un suolo privato. Il proprietario del luogo, probabilmente appartenente al clan o compiacente, non ha mai chiesto un intervento. Parlare di campo abusivo è quindi sbagliato e strumentale.
A cura di Ilaria Quattrone
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Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)
Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)

Quattro bambini, tra i tredici e gli undici anni, hanno rubato un'automobile a un gruppo di turisti e hanno travolto e ucciso una donna di 71 anni, Cecilia De Astis, in via Saponaro a Milano. I quattro ragazzini hanno origini rom bosniache. Nelle ultime ore l'attenzione si è concentrata più alle origini dei quattro minorenni, che sulla morte della donna o sul fatto che bambini abbiano commesso un reato gravissimo. In particolare modo, esponenti politici – tra cui il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – hanno specificato che è necessario "radere al suolo il campo rom". 

O meglio: "Campo rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo "genitori" da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete?". Queste parole hanno dato vita a uno scontro politico tra chi è favorevole a sgomberare i campi rom abusivi e chi attacca il leader della Lega.

Alla base di questo scontro politico vi è una evidente strumentalizzazione. In primis perché vi è una persona morta e quattro bambini che ne hanno causato il decesso e di certo radere al suolo un campo rom non è una soluzione. Secondariamente perché in questo caso specifico non è vero che i piccoli vivono in un campo abusivo. Le loro famiglie sono in roulotte (circa una decina) che sono posizionate su un suolo privato. Come confermato a Fanpage.it da fonti vicine al Comune, il luogo in cui si trovano queste famiglie – una stradina sterrata tra cespugli e sterpaglie – non è suolo pubblico. Non vi è infatti alcuna occupazione abusiva.

Anzi. Non è chiaro chi sia il proprietario del terreno. Sembrerebbe essere una persona del clan, a cui appartiene la famiglia, o comunque un soggetto compiacente. Su questo aspetto non c'è certezza, ma è sicuro che non vi siano richieste di intervento da parte della proprietà. Alla luce di questo, per poter sgomberare l'area è necessario che sussistano motivi igienico-sanitari che, ovviamente, devono essere dimostrati.

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