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Alberto Genovese arrestato per stupro

“Non capisco il confine tra legale e illegale”: oggi si decide per i domiciliari ad Alberto Genovese

È attesa per oggi una decisione sulla richiesta dei domiciliari per Alberto Genovese, l’imprenditore di successo di diverse start-up che da sabato sera è in carcere a San Vittore, a Milano, con l’accusa di violenza sessuale su una ragazza di 18 anni. “Quando mi drogo non riesco più a capire quale sia il confine tra ciò che è legale e ciò che è illegale”, avrebbe detto il 43enne al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di ieri. Intanto la squadra mobile indaga su altri episodi analoghi: in procura è già arrivata un’altra denuncia da parte di una giovane che ha detto di essere stata violentata da Genovese durante una vacanza.
A cura di Francesco Loiacono
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Arriverà nella giornata di oggi, lunedì 9 novembre, la decisione sull'eventualità di porre agli arresti domiciliari Alberto Genovese, l'imprenditore del settore digitale arrestato sabato sera a Milano con le pesanti accuse di violenza sessuale, sequestro di persona e spaccio di droga. Il fondatore di start-up di successo come Facile.it (che ha lasciato nel 2014 e con cui non ha più nulla a che fare) è stato fermato dagli agenti della squadra mobile del capoluogo lombardo su ordine del procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e del pubblico ministero Rosaria Stagnaro perché, secondo quanto aveva dichiarato alla madre in una telefonata intercettata, aveva intenzione di fuggire all'estero con un jet privato.

La violenza del 10 ottobre e l'ammissione: Quando mi drogo non distinguo tra legale e illegale

L'episodio che lo ha condotto in carcere a San Vittore risale al 10 ottobre: è in quella data che l'imprenditore napoletano 43enne avrebbe sequestrato in una camera da letto del suo lussuoso appartamento vista Duomo a Milano, ribattezzato "Terrazza sentimento", una ragazza 18enne, violentandola per ore dopo che alla stessa sarebbero state somministrate droghe di diverso tipo e mentre un bodyguard all'ingresso impediva alle amiche di entrare in camera. Le feste a base di stupefacenti e la dipendenza dalla cocaina da parte dell'imprenditore sono elementi che ormai sarebbero stati assodati nell'indagine. Lo stesso Genovese ieri, interrogato dal giudice per le indagini preliminari nell'interrogatorio di garanzia, avrebbe chiesto di disintossicarsi "perché da quattro anni sono dipendente dalla cocaina", aggiungendo che quando è sotto effetto di stupefacenti non riesce a controllarsi e a capire "quale sia il confine tra ciò che è legale e ciò che è illegale".

L'ipotesi di violenze seriali

Confine che il 43enne potrebbe aver superato molte altre volte. Oltre alla 18enne, un'altra ragazza ha infatti raccontato al procuratore aggiunto Mannella e al pm Stagnaro di essere stata vittima di violenza da parte dell'imprenditore. L'episodio sarebbe avvenuto la scorsa estate, durante vacanza in un'isola spagnola con modalità simili a quelle dello scorso 10 ottobre. Dagli uffici della squadra mobile filtra il sospetto che il comportamento criminale di Genovese possa essere seriale, e che dunque possano esserci stati molti altri episodi analoghi sui quali, nel massimo riserbo, proseguono le indagini.

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