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Nella basilica di Sant’Ambrogio dopo 50 anni la suggestiva messa con il rito antico: cos’è e perché si celebra

Domenica 14 dicembre alle 20.30 monsignor Francesco Braschi celebra la suggestiva messa con il rito ambrosiano antico nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
A cura di Alessia Rabbai
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Basilica di Sant’Ambrogio
Basilica di Sant’Ambrogio

Domenica 14 dicembre nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano alle ore 20.30 verrà celebrata la messa in rito ambrosiano antico. A officiarla sarà monsignor Francesco Braschi. Fanpage.it lo ha intervistato per capire perché verrà celebrata e quali sono le caratteristiche che la contraddistinguono rispetto alla liturgia ambrosiana attuale.

Nella Diocesi di Milano ci sono già alcune chiese in cui, tutte le domeniche, si celebra la messa con il rito in uso prima della riforma del Concilio Vaticano II. Tra queste, per esempio c'è Santa Maria della Consolazione in Largo Cairoli. Ma la celebrazione nella basilica di Sant'Ambrogio è un evento del tutto eccezionale, che è legato al Giubileo. Questo modo di celebrare la Messa ritorna per la prima volta dopo cinquant'anni dalla riforma del Concilio vaticano II, che ha introdotto il messale attuale promulgato dal cardinale Giovanni Colombo.

Le messe in rito ambrosiano antico devono essere autorizzate dall'arcivescovo di Milano, che del rito stesso è custode e capo, ed è lui che assegna ai gruppi di fedeli che ne fanno richiesta le chiese dove possono essere celebrate e i sacerdoti che le officiano. Questa è una norma valida per tutta la Chiesa cattolica: anche a Roma, per esempio, ci sono chiese in cui vengono celebrate messe con il rito antico romano, come la Santissima Trinità dei Pellegrini vicino Campo de' Fiori o la chiesa di Gesù e Maria al Corso.

Monsignore, cosa si intende per messa con il rito ambrosiano antico?

Secondo il messale in uso prima della riforma del Concilio Vaticano II, la dicitura corretta è celebrazione in rito ambrosiano. È una liturgia che viene oggi celebrata a partire dalla concessione fatta dall'arcivescovo di Milano, che segue le norme emanate da san Giovanni Paolo II e dai suoi successori Benedetto XVI e Francesco. Questi papi hanno dato la possibilità, ai fedeli che hanno il desiderio e l'abitudine di pregare secondo questa forma, di avere delle comunità nelle quali si celebra ancora con il messale preconciliare. Nel caso del rito ambrosiano è quello promulgato dal cardinale Schuster nel 1954.

La messa con rito ambrosiano antico nella basilica di Sant'Ambrogio è un'eccezione. Perché si celebra?

Questa domenica, in modo eccezionale, andremo a celebrare la messa con rito ambrosiano antico nella basilica di Sant'Ambrogio perché la basilica è una chiesa giubilare. Durante l'Anno Santo ogni comunità parrocchiale è invitata ad andare in pellegrinaggio in una chiesa giubilare per celebrare il suo Giubileo e acquisire l'indulgenza plenaria. La comunità che celebra con il messale precedente alla riforma del Concilio Vaticano II è formata da circa 300 fedeli che hanno espresso il desiderio di poter vivere il loro giubileo nella forma con la quale normalmente partecipano alla messa. L'arcivescovo di Milano e l'abate di Sant'Ambrogio, sono stati molto disponibili a permetterci di compiere questo gesto eccezionale, perché appunto legato all'anno giubilare. Il fatto di poterlo fare a Sant'Ambrogio è poi particolarmente prezioso perché si tratta di una delle chiese più significative della diocesi di Milano e questo fatto ci aiuta a connettere la celebrazione giubilare alla radice ambrosiana più profonda del rito antico. Celebreremo la messa all'altare che si trova proprio sopra alla cripta in cui sono conservati i corpi dei Santi Ambrogio, Gervasio e Protaso.

Cosa contraddistingue la messa con il rito ambrosiano antico?

La lingua liturgica della messa è  il Latino con solo l'omelia in Italiano. Il sacerdote celebra insieme ai fedeli rivolto verso Oriente (Versus Deum); la comunione si riceve inginocchiati alla balaustra solo in bocca; le donne che lo desiderano possono indossare il velo. La celebrazione è accompagnata dall'uso del canto ambrosiano – che possiamo definire come la forma milanese del canto gregoriano – e da canti polifonici della tradizione in lingua latina e italiana. E ancora, la celebrazione mantiene l'offertorio con preghiere sacerdotali più lunghe e la preghiera eucaristica viene recitata sottovoce dal sacerdote, nel silenzio adorante dei fedeli.

Quale messaggio vorrebbe che i fedeli portino con sé a casa dopo la messa?

Innanzitutto un'esperienza di gratitudine e di profonda unità con il cammino di tutta la Chiesa. Il Giubileo è un'istituzione della Chiesa cattolica che comporta un atteggiamento di gratitudine, di pentimento per i propri peccati e di riconciliazione con Dio e con la Chiesa per godere appieno dei doni di grazia che il Signore elargisce. Una profonda unità grazie alla partecipazione e alla celebrazione nella basilica di Sant'Ambrogio, con la Chiesa di Milano e con l'arcivescovo che ne è a capo; un'esperienza di preghiera e di bellezza grazie all' opportunità di gustare la particolarità rituale della liturgia antica; infine, un'esperienza personale e oggettiva del mistero di Cristo attraverso la partecipazione interiore, il desiderio di un approfondimento e di un rinnovamento della propria fede. A questa celebrazione abbiamo invitato le persone che normalmente frequentano la chiesa di Santa Maria della Consolazione, ma come ogni messa è aperta a tutti i fedeli che vorranno partecipare.

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