Nataly Quintanilla uccisa a mani nude e gettata nell’Adda, a processo per omicidio il compagno

È stata picchiata e uccisa a mani nude, rinchiusa in un borsone da palestra e infine gettata nel fiume Adda. Così è morta Johanna Nataly Quintanilla Valle, 40 anni, assassinata lo scorso venerdì 24 gennaio dal compagno che, inizialmente, ne aveva inscenato la scomparsa per allontanamento volontario.
Si aprirà il 13 ottobre il processo davanti alla Corte d'Assise di Milano a Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il 48enne in carcere accusato di omicidio volontario pluriaggaravato e occultamento di cadavere per l'assassinio della convivente, di professione baby sitter, il cui cadavere è stato ritrovato il 2 marzo nelle acque dell'Adda, all'altezza di Zelo Buon Persico (Lodi), dopo oltre un mese di ricerche.
L'uomo era stato arrestato a febbraio dai carabinieri del Nucleo investigativo, dopo essere stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre, la notte della scomparsa della donna, lasciava l'appartamento di piazza dei Daini (Bicocca) con un pesante borsone da palestra: all'interno c'era il corpo della compagna che, secondo l'autopsia, sarebbe morta per strangolamento durante un violentissimo pestaggio. Gonzales Rivas aveva poi denunciato la scomparsa della 40enne solo una settimana dopo. "Era strana in questi ultimi giorni, parlava spesso di morte ma speravo rientrasse a casa", era stata la sua versione dei fatti davanti ai carabinieri, presto crollata davanti all'evidenza.