video suggerito
video suggerito

Monia Bertolotti accusata dell’omicidio dei due figli, il soccorritore: “Il bimbo era già cianotico al mio arrivo”

È stata fatta ascoltare in aula la telefonata del medico rianimatore di Areu che per primo ha soccorso il secondo figlio di Monia Bortolotti, morto in circostanze misteriose il 25 ottobre 2022 pochi mesi dopo la sorellina.
A cura di Francesca Del Boca
84 CONDIVISIONI
Immagine

"Sono arrivato quando il bambino era già visibilmente cianotico, già morto da tempo". È la testimonianza in aula del medico rianimatore che, la mattina del 25 ottobre 2022, è intervenuto con il 118 nella casa di Gazzaniga (Bergamo) di Monia Bortolotti, 29enne ora a processo con l'accusa di aver ucciso i due figli di quattro (Alice, morta nel novembre del 2021) e due mesi (Mattia, morto nell'ottobre del 2022) perché non in grado di sopportare il loro pianto prolungato: per la Procura, la giovane avrebbe prima soffocato la bimba con un cuscino e poi il fratellino con un "abbraccio mortale", stritolandolo fino a fargli perdere il respiro.

Per l'accusa, quella mattina, avrebbe addirittura chiamato i soccorsi con almeno 15/20 minuti di ritardo. "Poi non è stato tanto massaggiato dalla mamma, era a piangere sul divano. Siamo arrivati dieci minuti dopo la chiamata, ma non è più ripartito", sempre le parole del medico, che si mette in contatto con l'equipe del Papa Giovanni XXIII che già aveva seguito il piccolo dopo un ricovero per uno strano arresto cardiaco, avvenuto il 14 settembre. "Ma non era uscito niente, gli abbiamo fatto di tutto e di più", spiega la dottoressa dell'ospedale, incredula, nella telefonata registrata dai sistemi di Areu e fatta ascoltare in aula durante il processo. "Abbiamo fatto esami, risonanza, l'abbiamo rivoltato come un calzino".

Durante la degenza del bimbo, del resto, la donna viene sorpresa mentre abbraccia forte il bambino che piange, disperato. Troppo forte, al punto da far intervenire un'infermiera per strapparglielo dalle braccia: "Così gli fa male". Dopo l'episodio, la 27enne viene segnalata all'ospedale. Ma né lo psicologo né lo psichiatra, che consigliano comunque alla famiglia di non lasciare sola la giovane mamma, rilevano patologie psichiche. Per gli inquirenti, anzi, Monia Bortolotti avrebbe agito "nella piena capacità di intendere e di volere, apparendo lucida, ben orientata, con grande capacità di linguaggio, razionalizzazione e freddezza, caratteristiche palesate, tra l’altro, nell’organizzazione della propria difesa, dopo aver scoperto di essere sospettata dei due infanticidi".

84 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views