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Molesta la moglie anche dal carcere: le invia lettere intimidatorie per impedirle di testimoniare

L’uomo, già detenuto per rapina, tentava di intimidire la moglie dal carcere affinché non testimoniasse contro di lui. Ora andrà a processo anche per violenza e molestie.
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Immagine di repertorio
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Continuava a molestarla psicologicamente anche dal carcere, con lettere intimidatorie che la convincessero a non testimoniare contro di lui al processo. Così Carmelo Pirrone, già detenuto per rapina, ora è accusato anche di violenza sessuale, maltrattamenti e minacce nei confronti dell’ormai ex moglie.

Le molestie nei confronti della moglie

Secondo quanto raccontato dalla donna, che si è costituita parte civile, Carmelo Pirrone, prima di essere arrestato per rapina, l'avrebbe sottoposta a varie forme di violenza e vessazione, picchiandola e costringendola a rapporti sessuali.

Inoltre ha continuato a minacciarla e vessarla anche dopo essere entrato in carcere, anche grazie alla testimonianza della donna. In alcune lettere, infatti, tentava di intimidirla affinché non confermasse davanti al Tribunale di Busto Arsizio quanto aveva raccontato sulla rapina al bar Dolce Sogno di Cassano Magnaco.

Ora subirà un processo anche per violenza sessuale, maltrattamenti e molestie, oltre che per la rapina avvenuta nel maggio del 2021. Ad aggravare la situazione la circostanza le violenze avvenissero davanti al figlio minore.

La rapina al bar Dolce Sogno

Perrone si trova attualmente detenuto perché accusato della rapina, avvenuta nel maggio del 2021, al bar Dolce Sogno di Cassano Magnano.

A incastrarlo sono i filmati di una telecamera e soprattutto la decisione dell'ex moglie di consegnare ai carabinieri gli indumenti che l'uomo indossava quel giorno. Una scelta che Perrone non ha mai perdonato alla donna.

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