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Milano, gang massacra di botte un uomo dentro un bar: trovato dalla polizia in una pozza di sangue

Un uomo di 32 anni, cittadino italiano, è stato massacrato di botte da una banda di ragazzi mentre aspettava in un bar di piazza Firenze, a Milano, che un’amica staccasse dal turno di lavoro. I poliziotti intervenuti l’hanno trovato in una pozza di sangue: dopo una prima medicazione, è stato ricoverato in codice rosso al Niguarda.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Gli agenti della polizia di Milano che sono intervenuti nel bar da dove è partita la chiamata di aiuto lo hanno trovato insanguinato, in condizioni gravi ma fortunatamente non in pericolo di vita. Ad aggredirlo tre o quattro ragazzi che, senza un apparente motivo, l'hanno massacrato di botte prima di fuggire e lasciarlo inerme a terra. La vittima del violento pestaggio è un uomo di 32 anni.

Lo massacrano di botte e scappano, orrore a Milano

Tutto è avvenuto verso le 23.30 di ieri, sabato 13 febbraio, quando nel bar di piazza Firenze di Milano, ha fatto irruzione il gruppo di malviventi. L'uomo, secondo quanto ricostruito sinora dalle forze dell'ordine, era seduto all'interno del locale in attesa che una delle dipendenti terminasse il proprio turno di lavoro. I ragazzi, la cui età non è ancora nota, l'hanno preso di mira, cominciando a colpirlo con pugni, calci e colpi violenti con l'ausilio dell'arredo del bar. Poi, si sono dati alla fuga. Da qui dunque la richiesta di aiuto disperata al 118 e alla polizia. L'Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia ha inviato immediatamente sul posto un'ambulanza e un'automedica in codice rosso, arrivate insieme alla volante della Questura.

L'uomo trovato in una pozza di sangue

Il 32enne, cittadino italiano, è stato trovato in una pozza di sangue. Medicato rapidamente sul posto, è stato trasferito d'urgenza in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale Niguarda. Non è in pericolo di vita, ma ha riportato lesioni serie al volto e in altre parti del corpo. Gli agenti della polizia hanno quindi avviato da subito le indagini, cercando di ricostruire l'accaduto ascoltando la dipendente del locale, chiuso come da Dpcm, amica della vittima, la quale la stava aspettando per tornare a casa insieme. I poliziotti vogliono capire il motivo dell'aggressione e risalire all'identità degli aggressori che, scappando, non hanno rubato nulla.

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