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Milano, donna violentata nel parco Monte Stella: chiesto il rinvio a giudizio per un 24enne

Il pubblico ministero di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il ragazzo di 24 anni ritenuto il responsabile dello stupro avvenuto lo scorso 15 luglio ai danni di una donna 45enne al parco Monte Stella in zona San Siro. Il 24enne era stato arrestato lo scorso 22 luglio dopo un’inchiesta lampo: a incastrarlo il Dna.
A cura di Giorgia Venturini
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Il parco al Monte Stella a Milano (Immagine di repertorio)
Il parco al Monte Stella a Milano (Immagine di repertorio)

Lo scorso 15 luglio aveva violentato una donna in pieno giorno in zona San Siro a Milano, e il 22 luglio era stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Milano. A breve l'uomo, un senegalese di 24 anni, potrebbe salire già sul banco degli imputati dove dovrà rispondere di violenza sessuale. In quella che la Procura di Milano ha definito un'inchiesta lampo, il pubblico ministero Monia Di Marco ha già chiuso le indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio: "Questa operazione deve servire da monito. Gli uomini violenti devono sapere che la giustizia arriva, e arriva in fretta", aveva precisato al quotidiano "la Repubblica" il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella.

Il presunto aggressore era stato arrestato il 22 luglio

I fatti risalgono alla scorsa estate quando una donna di 45 anni era stata vittima di violenza sessuale da parte del 24enne mentre passeggiava in pieno giorno con il suo cane nel parco del Monte Stella, nota come la montagnetta di San Siro, a nord-ovest di Milano. Soccorsa dai medici del 118, la donna era stata portata in codice giallo in ospedale. Il presunto autore del reato era stato fermato sette giorni dopo dagli agenti della Mobile di Milano: l'uomo, da anni irregolare sul territorio italiano, era stato incastrato dalla comparazione del Dna trovato sui vestiti della vittima. Il 24enne, che viveva nel mercato dismesso di via Isernia, era già stato fermato una prima volta nel 2014 per una collocazione poi però gli agenti avevano perso le sue tracce. Per lui si sono aperte le porte del carcere e, se il giudice della indagini preliminare accetta la richiesta del rinvio a giudizio da parte del pm, a breve anche quelle del tribunale.

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