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Milano, denunciato il rapper Neima Ezza: 300 persone hanno partecipato alle riprese del suo video

È stato denunciato il rapper milanese Neima Ezza che nella giornata di ieri, domenica 11 aprile, ha radunato oltre trecento persone nei pressi di piazzale Selinunte, nel quartiere San Siro di Milano, per girare il videoclip del suo nuovo singolo. I partecipanti, all’arrivo della polizia, hanno poi scagliato pietre e bottiglie contro gli agenti che sono riusciti a disperderli solo ricorrendo al lancio di lacrimogeni.
A cura di Filippo M. Capra
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A seguito della sassaiola contro la polizia, intervenuta per disperdere le centinaia di giovani ritrovatesi dietro piazzale Selinunte a Milano per un videoclip, è stato denunciato il rapper Neima Ezza. Il ragazzo di 19 anni è accusato di manifestazione non preavvisata vista l'ampia partecipazione di persone alle riprese del video del suo nuovo singolo.

Trecento ragazzi senza mascherina lanciano sassi alla polizia

Le cronache riportano di come i 300 ragazzi si fossero radunati senza distanziamento e senza mascherine, in barba quindi a tutte le normative anti Covid, nella via adiacente a piazzale Selinunte, nel quartiere di San Siro, a Milano. Qui, istigati anche da altri presenti, hanno partecipato alle riprese del videoclip di Neima Ezza. Poi, quando le volanti della polizia sono sopraggiunte, allertate dai vicini preoccupati, i ragazzi – tutti di età compresa tra i 16 e i 20 anni – hanno cominciato a lanciare pietre, bastoni e bottiglie contro gli agenti. La polizia ha dunque dovuto ricorrere al lancio di lacrimogeni per disperdere i ragazzi e cessare il lancio di oggetti nei suoi confronti.

Dopo diversi minuti concitati, gli agenti erano riusciti a riportare la calma restando in zona per sorvegliare che nessun altro assembramento si verificasse. Dopo gli eventi, la Digos e la Squadra Mobile hanno convocato il rapper in Questura, denunciandolo poiché identificato quale promotore del raduno degli oltre trecento giovani senza aver avuto l'ok dal questore, non avvisato della manifestazione. Intanto, la polizia prosegue nelle indagini per risalire alle identità dei partecipanti e agli aggressori degli agenti.

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