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Milano, a Niguarda 177 ricoverati per Covid, 13 in terapia intensiva: “Pazienti più anziani e gravi”

Anche l’ospedale Niguarda, uno dei più grandi di Milano, inizia ad essere sotto pressione per via dell’incremento di casi di Coronavirus che si sta registrando negli ultimi giorni in città. Da oggi sono sospesi tutti gli interventi chirurgici non urgenti. I pazienti Covid ricoverati sono 177, 13 sono quelli intubati in Terapia intensiva. “Purtroppo l’età dei contagiati ricoverati si sta alzando, e sta aumentando di conseguenza anche la gravità dei pazienti”, ha detto il professor Massimo Puoti, direttore della struttura complessa di Malattie infettive, a Fanpage.it.
A cura di Francesco Loiacono
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Anche l'ospedale di Niguarda, uno dei più grandi di Milano, inizia ad essere sotto pressione per via dell'incremento di casi di Coronavirus che si sta registrando negli ultimi giorni in città. Si è ancora lontani dai picchi della scorsa primavera, quando nella struttura si era arrivati a un totale di 400 pazienti Covid-19 positivi ricoverati, di cui 100 in terapia intensiva. Ma le avvisaglie di una nuova emergenza purtroppo ci sono tutte. Ne è un indicatore il fatto che proprio a partire da oggi, giovedì 22 ottobre, stando a quanto comunicato dalla struttura a Fanpage.it sono stati sospesi tutti gli interventi chirurgici non urgenti. Nell'ospedale restano però attivi gli interventi oncologici, quelli d'urgenza e anche i trapianti, interventi su cui Niguarda è considerato un centro d'eccellenza e che non si sono mai interrotti nemmeno durante la prima fase della pandemia.

I numeri, al momento, sono preoccupanti ma non drammatici: sono 177 i pazienti positivi al Coronavirus ricoverati nella struttura e 13 quelli più gravi, che si trovano al momento intubati su un letto della Terapia intensiva. Ma a far preoccupare sono due elementi: uno, numerico, è il dato relativo ai nuovi ricoveri, che nella sola giornata di ieri sono stati 34. L'altro invece è legato alla tipologia dei pazienti ricoverati: "Purtroppo l'età dei contagiati ricoverati si sta alzando, e sta aumentando di conseguenza anche la gravità dei pazienti – ha detto il professor Massimo Puoti, direttore della struttura complessa di Malattie infettive a Fanpage.it -. Prima l'età media si era abbassata attorno ai 50 anni, adesso sta salendo attorno ai 65-70 anni.

L'ospedale è pronto a riconvertire altri spazi

Come già avvenuto la scorsa primavera, l'ospedale è pronto ad affrontare una nuova emergenza, che questa volta vede Milano al centro, preparandosi a rimodulare gli spazi a seconda di quelle che saranno le esigenze. Significa che, se il virus dovesse "mordere" ancora di più nei prossimi giorni, come purtroppo dicono tutte le previsioni, altri reparti dell'ospedale potrebbero essere riconvertiti in "spazi Covid" per ospitare nuovi pazienti. La capacità "a fisarmonica", come già scritto, aveva portato la scorsa primavera ad arrivare fino a 400 ricoverati, di cui 100 in Rianimazione. Ma la speranza di tutti è che non si arrivi mai a questi numeri.

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