“Mi hanno perforato il polmone per un cellulare”: la storia di Renata, transgender accoltellata e rapinata

Le hanno perforato un polmone solo per un cellulare: a raccontarlo è stata Renata, transgender di 38 anni, vittima di un'aggressione a Verdellino, comune in provincia di Bergamo. L'episodio risale a settembre 2020: ascoltata dal giudice di un Tribunale di Bergamo, ha raccontato di essere stata ferita con tre fendenti: due alla schiena e uno alla spalla sinistra e precisamente vicino al collo.
La sua storia è stata raccontata dal quotidiano BergamoNews. Al giudice ha raccontato di essere stata rapinata del cellulare perché ai due "serviva per comprarsi la droga". A rapinarla sarebbero stati una collega transgender – Renata si prostituiva – e un uomo (forse un cliente), quest'ultimo l'avrebbe bloccata alle spalle così da evitare che lei reagisse. La donna è accusata di rapina e lesioni mentre l'uomo solo di rapina.
Renata è stata soccorsa da una collega
La coppia l'ha poi lasciata lì a terra. A soccorrerla sarebbe stata un'altra collega, Claudia, che l'avrebbe portata fino a una farmacia vicina: "Le avevano perforato il polmone. Il sangue zampillava, non riuscivo a respirare", ha raccontato la testimone in Tribunale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i medici e i paramedici del 118.
La donna ha poi raccontato che i due avrebbero provato a convincerla a ritirare la denuncia offrendole soldi. L'accusa ha chiesto quattro anni e tre mesi per la collega e quattro anni per il complice. La prima sentita dai carabinieri aveva raccontato di averla colpito con un tacco a spillo dopo un litigio. Ovviamente i loro avvocati difensori chiedono l'assoluzione. La sentenza arriverà il 30 marzo.