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Medico abusa di 7 pazienti, una vittima: “Diceva che per avere l’antibiotico serviva una visita ginecologica”

Un medico 41enne residente nel Varesotto è finito ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e falso. Il dottore avrebbe abusato di sette pazienti e falsificato i certificati medici per giustificare i trattamenti non consentiti.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Sarebbero almeno sette le vittime del medico 41enne del Varesotto finito agli arresti domiciliari lo scorso novembre e raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Cristian Mariani. Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla pm Alessia Menegazzo, il dottore avrebbe abusato sessualmente delle sue pazienti e poi falsificato i certificati medici "segnando sintomi o patologie mai lamentati dalle vittime con il preciso intento di precostruire una prova", per il "solo scopo di precostruirsi una scusante" per quei trattamenti non opportuni.

L'antibiotico somministrato dopo la visita ginecologica

Gli episodi che vengono contestati al 41enne, originario del Camerun ma residente nel Varesotto, sarebbero avvenuti tra ottobre 2022 e ottobre 2023. In un primo momento si pensava che le vittime fossero quattro, pazienti degli ambulatori di San Giuliano Milanese e Milano città. Queste affermavano di essere state palpeggiate dal dottore nelle parti intime, al punto da aver accusato attacchi di panico, insonnia e stati depressivi.

I casi, ora, sono arrivati a sette e si pensa possano aumentare ancora. È coinvolto anche l'ambulatorio di San Donato Milanese e il domicilio di una delle presunte vittime. Come riportato da La Repubblica, in un caso il marito di una paziente ha raccontato che per poter somministrare un antibiotico a sua moglie, quel medico le avrebbe detto che era necessaria una visita ginecologica. "Mia moglie mi chiedeva se fosse una cosa normale ed io rispondevo di no", ha riferito l'uomo, "non ho mai sentito niente del genere".

I certificati medici falsificati

Il 41enne, oltre che di violenza sessuale, deve rispondere anche di falso. Secondo l'accusa, avrebbe alterato i certificati medici delle sue pazienti per "giustificare" gli abusi. Le donne si erano recate presso i suoi ambulatori per curare sintomi influenzali, tachicardie, ma lui avrebbe inserito altri "sintomi o patologie mai lamentati dalle vittime". Per il gip di Milano che ha firmato la seconda ordinanza di custodia cautelare, era un modo "per giustificare i trattamenti arbitrari, con il preciso intento di precostituire una prova" contraria alle contestazioni, ossia per il "solo scopo di precostituirsi una scusante" per trattamenti non consentiti.

Le pazienti erano convinte di trovarsi di fronte un professionista, per questo motivo, sostiene il giudice, "si sono lasciate sottoporre a pratiche particolarmente invasive senza alcuna necessità". In realtà, però, il 41enne sarebbe "un violentatore seriale" che usava "metodi fraudolenti per superare la resistenza delle pazienti".

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