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Lumezzane, torrente cambia colore perché pieno di sostanze tossiche: nei guai due imprenditori

Da alcuni giorni i cittadini avevano notato il torrente cambiare colore: si è scoperto essere pieno di sostanze tossiche collegabili allo sversamento di una ditta della zona.
A cura di Giorgia Venturini
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Uno sversamento di sostante tossiche nel Gobbia a Lumezzane
Uno sversamento di sostante tossiche nel Gobbia a Lumezzane

Sostanze tossiche nel fiume Mella, in provincia di Brescia. Alcuni giorni fa alcuni comitati avevano segnalato un cambio di colore dell'acqua, che si avvicina di più alle tante sfumature di marrone. Per questo cittadini e comitati hanno chiesto l'intervento degli esperti dell'Arpa che si sono messi ad analizzare campioni per cercare di risalire al responsabile dell'inquinamento: fin da subito infatti è apparso si trattasse di un gesto volontario. Sull'accaduto è intervenuto anche il sindaco di Lumezzane Josehf Facchini con un post su Facebook: "C’è stato uno sversamento nel Gobbia che ha colorato il fiume fino al Mella. Gli artefici di questo atto sono stati identificati e opportunamente denunciati. Un grazie ad Arpa, Carabinieri e Asvt per essere intervenuti con rapidità ed aver permesso di fermare i responsabili, siamo e saremo sempre al loro fianco nella lotta a quegli atti criminosi che danneggiano l’ambiente".

In acqua trovato migliaia di litri di cloruro ferrico

All'origine di tutto ci sarebbe infatti lo scarico illegale da parte di un'azienda di Lumezzane, la Giorinox Italy: l'inquinamento infatti è stato segnalato tra Lumezzane e Sarezzo. Dai primi accertamenti, e come riporta Brescia Today, sostanze nocive sono state sversate prima nel torrente Goggia che poi di conseguenza è sfociato nel Mella: nell'acqua è stato trovato migliaia di litri di cloruro ferrico, il sale di ferro dell'acido cloridrico, un composto nocivo e irritante addirittura capace di corrodere molti metalli. Gli autori del gesto avrebbero approfittato del maltempo e delle forti piogge: troppo però il quantitativo nocivo sversato nel torrente da essere diluito dallo scorrere del fiume. Il cambio di colore dell'acqua e un forte odore però hanno subito fatto insospettire i residenti della zona che si sono precipitati ad allertare i tecnici dell'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. In zona oltre a loro sono intervenuti anche i carabinieri, Ats, polizia locale e l'amministrazione locale. Solo grazie a una collaborazione di squadra si è riusciti a ricostruire il percorso del cloruro ferrico: individuare poi l'azienda è stato facile. I titolari sono ora indagati per abbandono di rifiuti e inquinamento ambientale.

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