Lo zio di Aurora Livoli, scappata da Latina e trovata morta a Milano: “Fuggita senza soldi, come è arrivata lì?”

Lo zio di Aurora Livoli ha raccontato a Fanpage.it il riconoscimento della 19enne trovata morta a Milano e i giorni di angoscia dopo la sua scomparsa lo scorso 4 novembre.
A cura di Giulia Ghirardi
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Aurora Livoli, la 19enne trovata morta in un cortile a Milano
Aurora Livoli, la 19enne trovata morta in un cortile a Milano

"L'abbiamo riconosciuta dalle foto diffuse dai giornali. Dalla postura abbiamo subito pensato che fosse lei". A parlare a Fanpage.it è lo zio di Aurora Livoli, la 19enne trovata senza vita lunedì mattina, lo scorso 29 dicembre, nel cortile di un condominio di via Paruta, nella zona Nord di Milano.

La sua identità è rimasta sconosciuta per 24 ore, fino a quando i suoi familiari di Latina l'hanno riconosciuta dalle immagini registrate dagli impianti di sorveglianza e diffuse dai carabinieri. "Siamo andati in caserma, hanno contattato Milano e ci hanno mandato una foto, l'ultima foto, era già morta. È stato un riconoscimento molto penoso, magro, molto triste".

Dalla scomparsa alla morte di Aurora Livoli

"Aurora era una ragazza solare, molto affettuosa, era curiosa intellettualmente. Le regalavo libri, poi li commentavamo insieme", ha ricordato lo zio della ragazza a Fanpage.it. "Aurora è stata adottata, è stata 13 anni con noi". Poi, il 4 novembre scorso, la 19enne si è allontanata da casa. Prima di allora si "era assentata qualche volta, ma ritornava sempre", ha spiegato lo zio della 19enne a Fanpage.it. "Ma non ci sono state avvisaglie" che facessero pensare che questa volta sarebbe stata diversa.

"Durante gli ultimi contatti ha detto di star bene, ma non voleva ritornare a casa", ha aggiunto l'uomo. "Un amico ci aveva detto che poteva essere andata a Milano. Ma è andata via senza soldi, senza un cambio, senza gli effetti personali. Come è riuscita ad arrivare a Milano senza soldi? Erano tante le domande, eravamo molto preoccupati e angosciati di questa fuga". Poi, però, i contatti si sono interrotti definitivamente e la famiglia ha deciso di sporgere denuncia di scomparsa. "Volevamo scoprire dove si trovasse e con chi", ha continuato lo zio.

Poi, a quasi due mesi dalla scomparsa, "il papà di Aurora mi ha contattato", ha concluso lo zio a Fanpage.it. "‘Hai visto la foto sui giornali?', mi ha chiesto. Dalla postura abbiamo subito pensato che fosse lei. Siamo andati in caserma, hanno contattato Milano e ci hanno mandato una foto, l'ultima foto da morta. È stato un riconoscimento molto penoso, magro, molto triste".

Stando a quanto emerso dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, Livoli avrebbe trascorso le ultime ore di vita in compagnia di un uomo, al momento ricercato dalle forze dell'ordine, ma ancora senza nome. L'esame autoptico servirà a fare luce sulla causa del decesso della 19enne e a stabilire se abbia subito abusi prima del decesso.

"Hanno posticipato l'autopsia che si doveva tenere oggi perché c'è stato un problema con il DNA. Si tratta di un problema medico legale perché i genitori sono adottivi", ha riferito lo zio a Fanpage.it. "Il papà si sta prodigando per portare qualche elemento utile per la comparazione del DNA".

Articolo in collaborazione con Chiara Daffini

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