L’imprenditore Giuseppe Giuliano ucciso a Basiglio: condannato il killer all’ergastolo, 22 anni per il complice

La Corte d'Assise di Milano ha condannato in primo grado all'ergastolo (con 8 mesi di isolamento diurno) il 75enne Francesco Romeo e a 22 anni e 6 mesi di reclusione il 62enne Davide Milazzo per l'omicidio di Giuseppe Giuliano. La mattina del 25 febbraio 2019, i due avrebbero seguito l'imprenditore fino al cantiere di Bosco Vione a Basiglio, nell'hinterland sud milanese, e gli avrebbero esploso contro tre colpi di pistola. La Procura aveva chiesto per il primo il massimo della pena e per il secondo, al quale sono state concesse le attenuanti generiche, 26 anni di reclusione.
Le indagini, coordinate dalla pm Rosaria Stagnaro e condotte dai carabinieri del nucleo Investigativo di Milano, si erano concentrate sulle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza di Cascina Vione. In quei filmati si vedeva una Renault Twingo rossa che seguiva da Binasco il furgone di Giuliano, lasciando solo l'imprenditore 64enne per pochi minuti mentre era al bar con gli operai. Nei giorni precedenti, invece, per sei volte fino a due giorni prima dell'omicidio il furgone di Giuliano sarebbe stato seguito da una Panda bianca, risultata intestata a Milazzo che l'aveva acquistata da pochi giorni e che il 22 febbraio aveva effettuato un percorso praticamente identico a quello che avrebbe fatto la Twingo rossa il 25 febbraio, giorno dell'omicidio.
La svolta alle indagini era arrivata con le dichiarazioni di Milazzo. Il 62enne, infatti, aveva deciso di parlare dopo anni di silenzio perché Romeo lo avrebbe minacciato per "assicurarsi il suo silenzio" e avrebbe anche tentato di ucciderlo. Per entrambi, il fermo è scattato l'11 luglio del 2024 e il gip Cristian Mariani aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio.
Durante il processo, è stato ricostruito che a sparare a Giuliano sarebbe stato Romeo: tre volte, due delle quali andate a segno, mentre Milazzo guidava la Twingo risultata rubata. Non è mai emerso un chiaro movente dietro l'omicidio, anche se secondo il 62enne tra i due ci sarebbe stato un dissidio nato per una questione che riguardava alcune pellicce rubate. La Procura aveva chiesto per Romeo l'ergastolo e per Milazzo 26 anni di reclusione. La Corte d'Assise di Milano, con i giudici togati Bertoja-Fioretta, ha deciso invece per l'ergastolo con 8 mesi di isolamento diurno per il primo e 22 anni e 6 mesi per il secondo, ritenendoli responsabili di omicidio aggravato. Inoltre, sono stati condannati a risarcire i familiari della vittima, rappresentati come parti civili dagli avvocati Enrico Giarda e Pia D'Andrea. Sono state disposte provvisionali immediatamente esecutive da 250mila euro per i figli dell'imprenditore e di 200mila euro per la moglie.