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“Le scuole potrebbero non riaprire, non riusciamo a pagare le bollette”: la lettera indirizzata a Draghi

“Le scuole potrebbero davvero trovarsi senza riscaldamento né luce, vale a dire in una condizione incompatibile con lo svolgimento delle normali attività didattiche”: a scriverlo è il presidente della provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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"Senza mezzi termini: le scuole potrebbero davvero trovarsi senza riscaldamento né luce, vale a dire in una condizione incompatibile con lo svolgimento delle normali attività didattiche": è quanto scrive il presidente della provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi. Una situazione quella del Lodigiano condivisa da tutte le province italiane e causata dall'impennata dei prezzi dell'energia e dal calo del gettito fiscale dei tributi di competenza provinciale.

Studenti e scuole potrebbero rimanere al buio e al freddo

Da qui, la decisione di Santantonio di scrivere a Draghi dove oltre a presentare la grave condizione di disagio finanziario in cui versa la provincia, precisa l'impossibilità di sostenere dal prossimo autunno le spese per riscaldamento e illuminazione delle scuole superiori: "Lasciando quindi al freddo e al buio studenti, insegnanti e personale scolastico. O, in estrema alternativa, di lasciare le scuole chiuse".

Alcune stime, spiega ancora Santantonio, sostengono che le province necessitino di circa duecento milioni di euro per garantire i servizi essenziali e chiudere il bilancio senza alcun disavanzo: "Un importo certamente significativo, ma che non appare fuori scala rispetto alle dimensioni delle misure di intervento che il Governo si appresta ad approntare per far fronte all'emergenza in corso", spiega ancora il presidente della Provincia.

Santantonio sottolinea che le province, attualmente, vivono uno squilibrio dovuto al fatto che i loro bilanci dipendano quasi per il 75 per cento dai gettiti di due imposte. Queste sono direttamente influenzate dall'andamento del mercato dell'automobile. Mercato che, quest'anno, ha registrato una flessione media di circa il 20 per cento.

Questo, unito all'aumento dei prezzi di gas ed elettricità, ha causato un deficit nelle risorse correnti e conseguentemente nella gestione e il mantenimento degli edifici delle scuole superiori. Dopo un riferimento a quanto la scuola è stata costretta a vivere con la pandemia, il presidente afferma: "Credo che chiunque possa concordare sull'esigenza di impedire ad ogni costo nuovi ed ulteriori disagi per questo ambito educativo, formativo e di socialità così fondamentale". Da qui, l'appello lanciato a Draghi di individuare tempestivamente una soluzione al problema.

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