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Le liti fra Lega e FdI bloccano Regione Lombardia: il Consiglio non si riunisce perché non ha nulla da discutere

Dall’insediamento della giunta Fontana bis a oggi il consiglio regionale della Lombardia si è riunito solo 13 volte, per discutere solo due atti provenienti dalla giunta. È questo il peso della lotta intestina tra gli esponenti della Lega e la compagine di Fratelli d’Italia, ora all’incasso del trionfo elettorale.
A cura di Francesca Del Boca
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A sinistra l'assessore Romano La Russa e a destra il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana
A sinistra l'assessore Romano La Russa e a destra il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana

Ieri, martedì 19 settembre, il Consiglio regionale della Lombardia, che proprio ogni martedì della settimana dovrebbe incontrarsi per mettere in pratica la sua attività legislativa e amministrativa, ha tenuto le porte chiuse.

La motivazione, stavolta, è che non c'era nulla di cui discutere. Nonostante quella di oggi dovesse essere la seconda seduta dopo la riapertura estiva, una pausa lunga più di un mese. E tenendo conto che la prima riunione, quella del 12 settembre scorso, era di fatto obbligatoria (ovvero, essendo la prima del mese, quella in cui i consiglieri hanno la possibilità di presentare le loro mozioni e le loro interrogazioni). Ma niente da fare: mancano le delibere e gli atti della giunta di cui discutere.

Tutto rimandato al prossimo appuntamento? Forse. La prossima seduta, prevista per martedì 26 settembre, non ha infatti ancora un ordine del giorno definito. C'è la possibilità che si discutano alcune modifiche a leggi già persistenti, sì, ma resta ancora tutto da stabilire. E così l'ipotesi che la discussione su questo possa slittare a ottobre è più concreta che mai.

Un trend estivo, si dirà. La lenta ripresa delle attività "parlamentari" dopo un lunghissimo stop, durato dal 28 luglio al 12 settembre. Ma dal 15 marzo (giorno di insediamento della giunta Fontana bis) a oggi, il consiglio di Palazzo Pirelli si è riunito soltanto 13 volte, e sono stati discussi solo due atti provenienti dalla giunta del centrodestra: l'approvazione del bilancio e quella del programma di governo, ambedue obbligatorie.

Che cosa sta succedendo, insomma, all'interno della squadra guidata dal governatore neo-riconfermato Attilio Fontana? Lo scenario, è evidente, è quello della paralisi. Dettata probabilmente da una grossa frattura intestina, ormai da tempo sotto gli occhi di tutti. In poche parole: l'eterna contrapposizione per la supremazia tra gli esponenti della Lega di Matteo Salvini, espressione dello stesso Fontana e in maggioranza tra le stanze del Pirellone dai tempi di Roberto Maroni (2013), e la compagine di Fratelli d'Italia ora all'incasso del recente trionfo elettorale.

Un difficile cambio di equilibri politici, sanciti dai voti dei lombardi, che ha evidentemente grosse ripercussioni anche sull'operato della macchina regionale e sulle azioni di governo, ora urgenti più che mai. Nonché un immobilismo di cui le opposizioni potrebbero e dovrebbero approfittare per avanzare le loro proposte e portare avanti le loro battaglie, ma che per ora non risultano pervenute.

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