L’avvocata di Alessia Pifferi, a processo per averla aiutata a fingere un ritardo mentale: “Interrogatemi”

Alessia Pontenani, avvocata di Alessia Pifferi – condannata all'ergastolo in primo grado per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di meno di un anno e mezzo nel luglio 2022 -, ha deciso di farsi interrogare per respingere le accuse mosse nei suoi confronti di falso e favoreggiamento su una presunta attività di "manipolazione". Secondo il pm Francesco De Tommasi, Pontenani, insieme a quattro psicologhe e il consulente psichiatrico della difesa Marco Garbarini, avrebbero ordito un "piano precostituito" per aiutare Pifferi a fingere di essere "affetta da un ritardo mentale grave" e almeno parzialmente "incapace di intendere e di volere" così da ottenere una perizia psichiatrica.
Gli imputati nel procedimento che si è aperto questa mattina, martedì 1 luglio, davanti al gup di Milano Roberto Crepaldi, dovranno rispondere a vario titolo di favoreggiamento, false dichiarazioni all'autorità giudiziaria, falsa testimonianza, falso in atto pubblico e falso commesso da incaricati di pubblico servizio. In particolare, le indagini della Procura avrebbero scoperto una relazione del 3 maggio 2023 nella quale sarebbe stato attestato "falsamente" che Pifferi avesse un "quoziente intellettivo" di 40 e quindi un "deficit grave" con "scarsa comprensione delle relazioni di causa ed effetto e delle conseguenze delle proprie azioni" e annotati falsi "colloqui" nel "diario clinico" della 39enne in carcere.
Nel corso dell'udienza, il pm Francesco De Tommasi e le difese hanno depositato alcuni documenti. A questo punto sta alle parti, tra cui anche i legali Corrado Limentani, Alessandro Pistochini, Mirko Mazzali e Adriano Bazzoni, dar conto delle scelte dei riti da parte degli imputati. Già quattro dei sei imputati, tra cui lo psichiatra Marco Garbarini e tre psicologhe, hanno preannunciato che chiederanno formalmente il rito abbreviato.
In ogni caso, Pontenani ha fatto sapere di voler essere interrogata e il suo avvocato Corrado Limentani ha chiarito che la sua assistita sarà ascoltata nella prossima udienza, fissata per l'11 settembre. "Confidiamo nel fatto che sarà assolta da questa accusa infondata, ci sono buoni motivi perché venga assolta sia se sceglieremo l'abbreviato che, nel caso, in udienza preliminare", ha spiegato Limentani.
Nel mentre, per domani è fissata un'udienza del processo d'appello per Pifferi che, però, sarà rinviata a ottobre perché i periti hanno chiesto una proroga per il deposito della nuova perizia psichiatrica fino a fine agosto.