“Lavoratori in nero e raccolta di rifiuti pericolosi”: sequestrato un capannone-discarica nella Bergamasca

Un blitz dei carabinieri è culminato con il sequestro di un capannone di 700 metri quadrati a Ciserano (Bergamo) utilizzato in parte come discarica (anche di rifiuti pericolosi), e in parte come stoccaggio di elettrodomestici usati da rivendere sul mercato africano, e una multa di quasi 37 mila euro al titolare che è stato denunciato anche per gravi violazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e per impiego di manodopera.
Dalle indagini condotte dai carabinieri di Treviglio con i reparti speciali dell'Arma, tra cui il nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bergamo, il nucleo carabinieri forestali di Curno, il nucleo ispettorato del lavoro e i cinofili di Orio al Serio, oltre all'elicottero dell'Ama e ai vigili del fuoco, è emerso che 5 dei 9 operai trovati nel capannone non avevano un regolare contratto di lavoro.
In più, il capannone è risultato essere "utilizzato come centro illecito di raccolta e cernita di rifiuti pericolosi e non, in totale assenza di autorizzazioni", hanno spiegato le forze dell'ordine che sono intervenute. Al suo interno sono stati trovati elettrodomestici fuori uso, televisori, frigoriferi contenenti sostanze pericolose, pneumatici e materiali non bonificati, accumulati verosimilmente per essere rivenduti sul mercato africano.
Il responsabile dell'attività è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e l'intero immobile è stato posto sotto sequestro penale. Nel corso dell'operazione 3 persone sono state denunciate per reati legati all'immigrazione. I vigili del fuoco hanno, inoltre, riscontrato gravi carenze in materia di prevenzione incendi, tra cui uscite di emergenza non a norma e locali non conformi all'uso previsto. Infine, l'operazione ha permesso di identificare soggetti con precedenti specifici per reati predatori e in materia di stupefacenti.