L’aristocratico russo condannato per l’evasione di Artem Uss da Milano: “Non ho organizzato la fuga”

Ha presentato ricorso in appello Dmitry Chirakadze, detto "Dima", l'aristocratico russo condannato a 3 anni e due mesi di reclusione con l'accusa di essere stato il coordinatore dell'evasione nel marzo 2023 dell'imprenditore Artem Uss, che si trovava ai domiciliari a Basiglio (Milano) in attesa dell'estradizione negli Stati Uniti. Il processo di secondo grado è stato fissato davanti alla quarta sezione penale della Corte d'Appello milanese per il 16 dicembre.
Il potente oligarca, arrestato nel giugno 2024, da tempo lamenta di non avere cure adeguate in carcere per la malattia grave di cui soffre e sottolinea la completa estraneità alle accuse. "Sono rimasto scioccato quando ho saputo che Artem Uss se ne era andato, io non so chi ha organizzato l'evasione. È lui che ha deciso di fuggire", si era infatti difeso in aula Chirakadze che per l'accusa, si sarebbe mosso su mandato di Aleksandr Uss, padre di Uss, ex governatore di una regione russa vicino a Putin. Altri tre componenti del "commando" che aiutò la fuga, come ricostruito nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e del pm Giovanni Tarzia, hanno già patteggiato.
Chi è Dmitry Chirakadze
Discendente di un Granduca della Georgia e cofondatore del gruppo che fornisce assistenza alla giustizia di Mosca Pravo.ru, Dmitriy Chirakadze appartiene all'aristocrazia russa: in Italia, gestisce fondi e proprietà immobiliari. Secondo il Tribunale di Milano, che il 22 maggio scorso lo ha condannato a 3 anni e 2 mesi per il reato di procurata evasione, avrebbe presenziato agli incontri organizzativi, mantenuto "costanti rapporti" con i familiari di Artem Uss e incontrato all'estero, in più circostanze, gli uomini coinvolti nella fuga, tre già arrestati e detenuti in Italia: a incastrarlo sarebbero state anche le liste di imbarco dei voli, che avrebbero permesso di riscontrare la sua presenza nelle diverse città italiane ed estere dove sarebbero avvenuti gli incontri preparatori alla fuga.
L'evasione di Artem Uss
Artem Uss, magnate russo figlio del governatore della regione di Krasnoyarsk Krai (Siberia) Aleksandr, è stato arrestato nell'ottobre del 2022 all'aeroporto di Malpensa, mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Istanbul. Il suo nome era compreso tra le cinque persone incriminate dalla giustizia statunitense perché ritenute colpevoli di aver venduto tecnologie militari alla Russia: alcune di queste, secondo Washington, sarebbero state usate nel conflitto in Ucraina come, per esempio, semiconduttori avanzati e microprocessori usati in aerei da combattimento, ma anche sistemi missilistici, munizioni intelligenti, radar e satelliti.
Messo ai domiciliari in a Basiglio (Milano), in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti, il 22 marzo 2023 Artem Uss ha rotto il braccialetto elettronico ed è evaso, raggiungendo la Russia attraverso una rotta balcanica attraverso l'utilizzo di reti internazionali di trasporto, auto multiple, cambi di targa. In seguito alla fuga, le autorità italiane hanno quindi avviato indagini su un gruppo criminale transnazionale che lo ha aiutato, e individuato alcuni membri del "commando".