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La sorella di Arianna Zardi, morta misteriosamente 22 anni fa: “L’altro Dna negli slip non esclude l’omicidio”

Arianna Zardi è morta 22 anni fa. Nel 2016 è stato riesumato il cadavere ed esclusa l’ipotesi di suicidio. In questi giorni, il gip ha disposto nuove indagini: “Chi sa, parli. Abbiamo bisogno di conoscere la verità”, ha detto la sorella Sara a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il 30 settembre 2001, Arianna Zardi scompare nel nulla. Intorno alle 13 è uscita dalla sua casa di Casalbellotto (Cremona) e non è più tornata. Due giorni dopo, il 2 ottobre 2001, i suoi zii trovano il corpo di Arianna vicino a un ponticello – alto cinque metri – di un canale di irrigazione asciutto. L'autopsia rivela fratture al cranio, alle spalle, al bacino e una al metacarpo della mano destra.

Inizialmente l'attenzione rivolta a questo caso è scarsa. La famiglia è stata lasciata per anni da sola, costretta a fare i conti con diversi punti interrogativi. Nel 2016 arriva però una prima svolta: il procuratore di Cremona chiede la riesumazione del corpo e successivamente viene aperto un fascicolo per omicidio, ma a carico di ignoti. Gli elementi raccolti permettono infatti di escludere l'ipotesi di suicidio.

Le indagini finiscono in una richiesta di archiviazione proprio da parte della procura. Atto al quale si oppone – tramite il suo avvocato – Sara Zardi, sorella di Arianna. In questi giorni, il giudice per le indagini preliminari di Cremona ha accolto la loro richiesta e disposto nuove indagini.

"Vogliamo dare giustizia a mia sorella. Vogliamo la verità. Chi sa, parli": racconta Sara a Fanpage.it.

Come ha preso la decisione del giudice per le indagini preliminari di Cremona che ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura sul caso di sua sorella? 

Sono proprio contenta e soddisfatta per la decisione del giudice perché era inaspettata e insperata. Il mio avvocato e io ci eravamo opposti alla richiesta di archiviazione nel 2021.

Lei ha lanciato un appello. Su Facebook ha scritto: "Chi sa, parli". 

Sono emersi diversi elementi che ci portano a pensare che qualcuno possa sapere cos'è successo. Noi abbiamo bisogno di sapere. Facciamo appello alla coscienza di chi sa: qualsiasi informazione utile, può essere d'aiuto.

Quali sono questi elementi che vi spingono a pensare che potrebbe esserci il coinvolgimento di terze persone?

Sugli slip e i pantaloni di Arianna è stato trovato un "assetto genotipico complesso misto" tra il Dna di mia sorella e quello di un soggetto di sesso maschile. Sono state individuate tracce di sangue sulla borsetta lasciata sul ponte. Sui pantaloni, inoltre, c'erano tracce di pneumatici. Tutti questi elementi ci portano a pensare che, quel giorno, c'era qualcuno.

Arianna frequentava qualcuno in quel periodo?

Sì, frequentava una persona. Mi risulta che però, in quel momento, si stavano allontanando. Hanno indagato su questa persona, ma risulta estranea ai fatti. Non ho motivo di credere il contrario, però qualcuno era con lei quel giorno. Questa persona deve uscire allo scoperto e raccontare cos'è successo.

Che tipo era Arianna? 

Arianna era una ragazza solare, amava uscire ed era molto legata a mia madre. Lavorava per portare avanti i suoi studi di Teologia. Sognava di avere una famiglia. Avevamo solo tre anni di differenza. Lei era un punto di riferimento per me.

L'ipotesi del suicidio è stata esclusa?

Sì. Hanno riesumato la salma nel 2016 e già all'epoca hanno escluso l'ipotesi del suicidio. Le strade sono due: la caduta accidentale o l'omicidio. Potrei anche accettare la prima opzione, solo che non capisco la presenza di quei elementi.

In questi 20 anni c'è stata scarsa attenzione sul caso di sua sorella?

All'inizio c'è stata scarsa attenzione da parte degli inquirenti. Le abbiamo avute solo con la riapertura del caso nel 2016. Infatti sono stati raccolti più elementi e abbiamo avuto qualche risposta. Adesso speriamo di poter dare giustizia a mia sorella e di poter arrivare alla verità.

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