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La psicologa ha provato a uscire dall’auto che affondava nel lago, trovati i segni sulle gambe

La psicologa Maria Cristina Janssen avrebbe provato a uscire dall’auto che affondava in tutti i modi. Il suo corpo è stato trovato sui sedili posteriori, forse nel tentativo di sfondare il lunotto posteriore. Tra due giorni verrà eseguita l’autopsia.
A cura di Enrico Spaccini
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Quando la sua Fiat Panda bianca si stava inabissando nelle acque del lago di Garlate, appena sotto quello di Como, Maria Cristina Janssen avrebbe provato in tutti i modi a uscire dall'auto. Lo dimostrerebbero i lividi e le ecchimosi che sono stati ritrovati sulle ginocchia della psicologica, scrittrice ed ex giudice onorario minorile del Tribunale dei minori di Firenze 67enne. Il suo cadavere è stato recuperato ieri mattina, lunedì 6 febbraio, e tra due giorni l'autopsia darà le prime risposte sul decesso.

L'ipotesi del "gesto anti-conservativo"

Gli investigatori ancora non escludono alcuna ipotesi, anche se la più plausibile al momento è quella del "gesto anti-conservativo", come lo ha definito il procuratore Ezio Domenico Basso, quindi suicidio. Questa ricostruzione darebbe molte risposte su cosa sia accaduto in quell'auto, ma non tutte.

Oltre ai segni ritrovati sugli arti inferiori di Janssen, al ripensamento dell'ultimo minuto sul gesto estremo potrebbe corrispondere anche il ritrovamento del corpo sui sedili posteriori. Ormai non era più possibile aprire la portiera, a causa della pressione dell'acqua, e nemmeno abbassare i finestrini, perché bloccati dal cortocircuito all'impianto elettrico innescato ancora dall'acqua.

Per questo motivo la 67enne sarebbe passata sulla parte posteriore della vettura, forse alla ricerca dell'ultima sacca d'aria, provando a sfondare i vetri del lunotto del portellone del cofano.

La dottoressa Janssen si era trasferita a Milano lo scorso novembre. Prima viveva a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, ma come aveva scritto in rete è stata "costretta" a lasciarla. Aveva due figli, sul suo profilo Facebook si definiva "single". Nessuno aveva segnalato il suo allontanamento.

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