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La madre di Marco Benzi, ucciso dalla compagna quattro anni fa: “Combatto contro la violenza”

“La violenza è tutta violenza, sia su uomini, che su donne, che su bambini”. La battaglia di Katia Bertuzzi inizia quattro anni fa quando suo figlio è stato ucciso dalla compagna.
A cura di Redazione Milano
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"La mia battaglia nasce dopo la morte di mio figlio, io voglio portare avanti la battaglia contro la violenza. La violenza è tutta violenza. Sia su uomini, donne e bambini". A parlare a Fanpage.it è la madre di Marco Benzi, il ragazzo ucciso nel sonno a martellate dalla sua compagna, Sabrina Amico, il 25 novembre del 2017. Katia Bertuzzi lo precisa subito: "La violenza è uguale su tutti". Marco era un ragazzo tranquillo, aveva un negozio di articoli per bambini e nel tempo libero allenava la squadra di calcio della chiesa: nella sua squadra c'era anche uno dei tre figli di Sabrina, così i due si conoscono. Dopo poco vanno a vivere insieme. Passa qualche anni poi la donna decide di installare nel cellulare di lui un dispositivo per spiarlo: è convinta che il compagno abusi sessualmente dei figli e degli animali di casa. Dopo pochi giorni la tragedia: l'omicidio nel sonno. Il processo dura un anno: la compagna viene assolta completamente per un vizio di mente e chiusa in una struttura psichiatrica per dieci anni. Tutte le accuse nei confronti di Marco sono ritenute dai giudici non vere. Katia però non dimentica, chiede giustizia e inizia la sua battaglia contro la violenza.

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La madre di Marco: Non potevo immaginarmi tutto questo

"Marco amava il calcio e teneva molto ai bambini che allenava. Le cose sembravano andasse bene. Litigavano come tutti. Qualche mese prima avevano deciso di sposarsi. Non potevo immaginare tutto questo". Racconta Katia Bertuzzi. Che poi con la mente ritorna a quel tragico giorno: "Nel pomeriggio del 25 novembre mi chiama mio figlio più piccolo e mi chiede di chiamare Marco. Di provare a chiamarlo. Il telefono dava spento. Non ha risposto, allora mio figlio mi ha dovuto dare la triste notizia. Ucciso con una tale violenza. Non si può uccidere così una persona, vai via. Allontanati". A Fanpage.it la madre di Marco poi spiega anche che suo figlio è come se fosse morto più di una volta: "La sua morte coincide con la giornata contro la violenza sulle donne. I giornali erano usciti dicendo che lei aveva detto che Marco abusava dei bambini. Per questo lui è stato massacrato un sacco di volte. Poi durante il processo è emerso che non nulla di tutto questo era vero. Quindi lui è morto da innocente, la giustizia per me non è stata fatta. Lei è stata assolta per vizio di mente: per soli dieci anni si trova in uno dei vecchi manicomi criminali". Poi la signora Bertuzzi precisa: "La mia battaglia è iniziata dalla morte di mio figlio: "La violenza è tutta violenza, sia su uomini, che su donne, che su bambini".

(Intervista a cura di Davide Arcuri)

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