90 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

La Diocesi di Milano: “Green pass per preti e catechisti per attività ad alto rischio contagio”

La Diocesi di Milano ha stabilito che servirà il Green pass anche nelle sue parrocchie per preti, coristi, catechisti, ministri della straordinari della comunione, educatori dei doposcuola o delle scuole per stranieri per partecipare ad attività ad alto rischio di contagio. Non è un’istituzione “ufficiale”, in quanto non verrà scannerizzato il qr code, ma per prendere parte alla vita parrocchiale servirà avere almeno una dose di vaccino, un tampone negativo nelle ultime 24 ore o aver superato la malattia non più tardi di 180 giorni prima.
A cura di Filippo M. Capra
90 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Se si vuole partecipare ad attività che sono a rischio contagio nelle parrocchie della Diocesi di Milano, a partire dal prossimo 20 settembre si dovrà presentare un documento che attesti la ricezione di almeno la prima dose del vaccino, eseguita 14 giorni prima, o essere guariti dal Covid entro gli ultimi 180 giorni. In alternativa, si potrà presentare l'esito di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti all'attività stessa. Insomma, anche se non richiesto a livello formale, la Diocesi di Milano ha stabilito che servirà il Green pass anche nelle sue parrocchie.

La Diocesi di Milano introduce il Green pass per preti e catechisti

L'istituzione della carta verde (senza che ufficialmente abbia questo nome) riguarda direttamente i catechisti, coristi e sacerdoti, ministri della straordinari della comunione, educatori dei doposcuola o delle scuole per stranieri di tutte le parrocchie. Lo ha deciso il vicario generale monsignor Franco Agnesi che ha promulgato il decreto con le nuove regole, il cui incipit era stato dato dalla Cei. Nella fattispecie, il tampone negativo e il vaccino sono richiesti in luoghi o per attività dove il rischio contagio è maggiore. Tra questi, figurano le visite agli ammalati, per cui vale il discorso statale secondo cui le regole vengono temporaneamente sospese in caso di fine vita del paziente. Ma anche per gli incontri di catechismo e tutte le attività che si svolgono solitamente, a livello educativo e didattico, nelle parrocchie e nei relativi oratori. In una nota, l'Avvocatura della Curia ha spiegato che però non sono previste misure volte a verificare sistematicamente (e pare nemmeno a campione) il rispetto delle misure introdotte. Tutti coloro interessati dalle nuove direttive, sacerdoti esclusi, dovranno firmare un'autodichiarazione. Per i ministri ordinati, invece, "non è richiesto di assumere questo specifico impegno in forma scritta avendo già un particolare dovere di obbedienza in virtù del vincolo dell'Ordinazione".

90 CONDIVISIONI
32803 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views