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La battuta dell’arcivescovo di Milano Delpini: “I milanesi secondo il Papa? Dei bauscia”

“Avrà pensato che i bauscia di Milano non sanno neanche dov’è Roma”. Così l’arcivescovo ambrosiano Mario Delpini, scherzando, ha commentato la scelta di Papa Francesco di nominare cardinale il vescovo di Como, al posto suo.
A cura di Francesca Del Boca
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L'arcivescovo di Milano Delpini
L'arcivescovo di Milano Delpini

Perché l'arcivescovo di Milano Mario Delpini non è stato nominato cardinale da Papa Francesco, ma gli è stato preferito il vescovo di Como Oscar Cantoni? Semplice. "Probabilmente il Santo Padre avrà pensato: Quei bauscia di Milano non sanno neanche dov’è Roma, quindi è meglio che non li coinvolga troppo nelle cose del governo della Chiesa universale".

Como al posto di Milano

Risponde con una battuta che ha subito fatto il giro della città, il capo della Chiesa ambrosiana. Al contrario di quanto è sempre accaduto, Como ha infatti scalzato Milano nelle nomine papali del concistoro di sabato 27 agosto. E monsignor Delpini, durante il suo discorso augurale dedicato al collega comasco appena eletto cardinale, rimane sarcastico. Pungente.

"I bauscia di Milano"

Quasi irriverente. "Perché ha scelto il vescovo di Como per essere un suo particolare consigliere? Il Papa è tifoso del River, che non ha mai vinto niente. E quindi ha pensato che quelli di Como potrebbero essere anche un po’ in sintonia, perché si sa che lo scudetto è a Milano". Del resto, si sa, il Santo Padre non ha mai fatto mistero di prediligere le piccole diocesi.

Le battute durante il discorso

E ancora, Delpini non si ferma. "Naturalmente interpretare il pensiero del Santo Padre è sempre un po’ difficile perché forse vi ricordate quell’espressione altissima di una sapienza antica che diceva: Ci sono tre cose che neanche il Padre eterno sa: una è quante siano le congregazioni delle suore, l’altra è quanti soldi abbiano non so quale comunità di religiosi, e l’altra è cosa pensino i gesuiti". E ha concluso augurando buon lavoro al neo cardinale Omar Cantoni. Con l'affetto che li lega da tempo e, soprattutto, con sottile ironia. O meglio autoironia.

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