La badante dei genitori lo accusa di violenza, ma le telecamere in casa lo scagionano: 60enne assolto

Un 60enne comasco è stato assolto con formula piena dall'accusa di violenza sessuale. A denunciarlo era stata la collaboratrice domestica assunta per aiutare i genitori dell'uomo che ora rischia di essere accusata a sua volta di calunnia. L'imputato, infatti, ha mostrato agli inquirenti le immagini del sistema di videosorveglianza interno relative alle date in cui la 58enne sosteneva si fossero consumate le violenze ma che mostrano, invece, un clima tranquillo e, secondo il giudice, non compatibile con il racconto di una condizione di vessazioni.
La denuncia della 58enne per violenze e minacce
La denuncia risale a circa un anno fa. Come riportato da La Provincia di Como, la 58enne, italiana e con alle spalle una precedente condanna per truffa, aveva dichiarato davanti ai carabinieri che il suo datore di lavoro l'aveva violentata più volte mentre si trovava nell'abitazione dei suoi genitori. Non solo, lo accusava anche di aver ricevuto minacce con un'arma.
Agli investigatori aveva raccontato che il 60enne aveva impugnato una pistola dicendo che se avesse parlato degli abusi a qualcuno, avrebbe sparato. Durante la perquisizione dell'abitazione, era stata effettivamente trovata una scacciacani che avrebbe potuto rendere credibile il racconto della collaboratrice domestica.
La difesa del 60enne l'assoluzione con formula piena
Un anno dopo, il 60enne è stato convocato per essere interrogato. In quell'occasione agli inquirenti ha mostrato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate in casa dei genitori relative ai momenti che la 58enne aveva detto si erano svolte i presunti abusi e che aveva indicato nella denuncia. Non solo quei video non hanno riscontrato scene di violenza, ma subito dopo i presunti fatti mostravano la donna assolutamente tranquilla nel rapportarsi con l’uomo che a suo dire l’aveva appena violentata.
La Procura ha deciso comunque di procedere con la contestazione a carico del 60enne che, con il suo avvocato Tiziana Bettega, ha chiesto il rito abbreviato. Il giudice delle udienze preliminari Carlo Cecchetti ha quindi deciso di assolvere l'imputato con formula piena in quanto quelle immagini erano del tutto incompatibili con una condizione di vessazioni.