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Jet militare precipitato sul monte Legnone a Lecco

Jet militare precipitato: la manovra dei piloti potrebbe aver evitato una tragedia più grande

A chiarirlo sarà sicuramente l’inchiesta aperta dalla Procura di Lecco. I piloti vengono però addestrati, in caso di incidenti simili, a tenere conto dell’incolumità delle persone che sono di sotto.
A cura di Ilaria Quattrone
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I due piloti che nella mattinata di ieri, mercoledì 17 marzo, erano a bordo del jet militare precipitato sul Monte Legnone, in provincia di Lecco, potrebbero aver evitato una tragedia più grande. I piloti addestrati, come confermato in un'intervista a Fanpage.it dal generale ora in pensione Carlo Landi, tendenzialmente quando decidono di lanciarsi tengono conto dell'incolumità delle persone che potrebbero trovarsi sotto e cercano di indirizzare l'aereo verso una zona disabitata.

La Procura di Lecco ha aperto un'inchiesta

Probabilmente, anche in questo caso e soprattutto perché facilitati dalla vicinanza alla montagna, Giampaolo Goattin e Dave Ashley potrebbero aver agito allo stesso modo. Difficile però dirlo. Sicuramente le indagini degli inquirenti di Lecco, che hanno aperto una inchiesta sul caso, forniranno un quadro più preciso. E a dare maggiori dettagli potrebbe essere proprio Goattin, il top gun italiano unico sopravvissuto all'incidente e che è stato dimesso ieri sera dall'ospedale Niguarda di Milano, come confermato dalla stessa struttura a Fanpage.it.

I due piloti
I due piloti

È complesso – se non impossibile – verificare che i due abbiano virato proprio per evitare una tragedia più grande. Certo è però che, come spiega il Generale in pensione a Fanpage.it, questa pratica fa parte del loro addestramento e che ovviamente è una decisione molto difficile e che va preso in pochissimi secondi. Cercare di indirizzare l'aereo verso una zona disabitata è anche conseguenza del fatto che il mezzo potrebbe diventare "una mina vagante" e cadere qualche chilometro più in là rispetto al luogo in cui i piloti si lanciano con i paracadute.

Cosa è successo

Erano le 11 quando l'aereo è decollato dallo stabilimento di Venegono Superiore, in provincia di Varese. In una nota stampa, l'azienda ha specificato che il mezzo è partito dopo che erano stati effettuati tutti i controlli necessari per autorizzare un volo. Dovevano essere eseguiti dei test che avrebbero dovuto dimostrare delle specifiche capacità che però erano già state collaudate in precedenza. Alle 11.35 è stato perso il contatto con il mezzo. I due piloti sono riusciti ad aprire il paracadute: Dave Ashley è stato recuperato, ormai morto, in un canalone mentre Goattin è rimasto "appeso" su una roccia e poi trasferito in ospedale. Per il momento si ignorano le cause dell'incidente.

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