Incidente mortale in viale Testi a Milano, come sta la 30enne che era a bordo del Suv

Il drammatico incidente di viale Testi a Milano, nel quale ha perso la vita il 19enne Pietro Silva Orrego, è ancora al centro del dibattito locale e nazionale proprio per la gravità con cui si è consumato.
Mentre si attende di conoscere dettagli utili a capire l'esatta dinamica dei fatti, che aiuterebbero a comprendere effettivamente cosa sia accaduto alle prime luci del giorno di domenica 16 novembre, trapelano intanto informazioni sulle condizioni della ragazza di 30 anni – l'unica donna coinvolta – che si trovava a bordo del Suv Mercedes Classe G, insieme a Orrego e altri amici.
Secondo quanto si apprende, la 30enne – trasportata d'urgenza in ospedale appena dopo l'incidente – pare che sia giunta al Policlinico di Milano in gravissime condizioni, che per giorni l'hanno tenuta in prognosi riservata. Oggi, mercoledì 19 novembre, la ragazza sta meglio, è migliorata. E secondo quanto apprende Fanpage.it sarebbe sveglia, seppur ancora in fase di ripresa.
Intanto i due conducenti delle auto coinvolte, Mercedes Classe G preso a noleggio e Opel Corsa, rispettivamente di 23 e 32 anni, sono indagati con l'ipotesi di reato di omicidio stradale.
Dai pre-test, infatti, il primo sarebbe emerso positivo al consumo di droghe e alcol e il secondo di droghe. La procuratrice Giancarla Serafini, intanto, ha disposto l'autopsia sul corpo del 19enne.
Mentre il ventenne senza patente che in un primo momento era stato accusato di essere un finto soccorritore e di essere stato alla guida del Suv, in realtà sembrerebbe che abbia cercato veramente di salvare gli amici e che abbia provato a sfondare il finestrino dell'automobile prendendolo a calci, perdendo così una scarpa. È questa una delle ultime svolte nelle indagini sull'incidente.