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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Inchiesta urbanistica a Milano, per cosa è indagato il sindaco Beppe Sala e cosa rischia

Anche il sindaco Beppe Sala è tra i 21 indagati nel nuovo filone dell’inchiesta della Procura sull’urbanistica di Milano. L’avvocato Paolo Di Fresco ha spiegato a Fanpage.it quali sono le pene previste per i reati che sono stati ipotizzati dai magistrati a carico del primo cittadino.
Intervista a Paolo Di Fresco
Avvocato penalista del Foro di Milano
A cura di Enrico Spaccini
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Tra i 21 indagati nel nuovo filone dell'inchiesta della Procura sull'urbanistica di Milano (in tutto sono 74) c'è anche il sindaco, Beppe Sala. Le ipotesi di reato formulate dai pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini sono due: false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o a promettere utilità. Il primo sarebbe relativo alla nomina di Giuseppe Marinoni a presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano, mentre il secondo al progetto del ‘Pirellino' curato dall'architetto Stefano Boeri e dal presidente del gruppo Coima Manfredi Catella, che la Commissione Paesaggio aveva inizialmente giudicato inammissibile e per il quale infine ha espresso parere favorevole.

Il sindaco Sala ha respinto ogni accusa e nei suoi confronti non è stata chiesta alcuna misura cautelare. Intervistato da Fanpage.it, l'avvocato penalista del Foro di Milano Paolo Di Fresco ha spiegato cosa rischierebbe se il primo cittadino andasse a processo con questi capi d'imputazione.

Paolo Di Fresco, avvocato penalista del Foro di Milano
Paolo Di Fresco, avvocato penalista del Foro di Milano

La prima accusa è di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone. In particolare, il sindaco avrebbe firmato il documento che attestava l’assenza di conflitti d’interesse di Marinoni con costruttori e progettisti, essenziale per ricoprire il ruolo di presidente della Commissione Paesaggio. Questo elemento può essere sufficiente per arrivare a una condanna?

Al momento, sappiamo che, secondo l’accusa, Beppe Sala avrebbe attestato il falso sul presunto conflitto d’interessi di Marinoni. Non conosciamo, però, le circostanze di contesto e come si sarebbe arrivati a quell’attestazione. Troppo poco per esprimere un parere o, addirittura, formulare pronostici sull’esito di un eventuale processo. Il reato richiede che, interrogato dall’autorità pubblica (anche tramite un classico modulo della P.A.), il soggetto renda dichiarazioni mendaci sugli attributi che contribuiscono a delineare la propria o altrui personalità economica o professionale. È il caso, per fare un esempio, di chi, pur essendo gravato da precedenti penali, dichiari di possedere i requisiti morali necessari per ottenere una licenza commerciale. Non è facile dire, però, quanto questa fattispecie di reato si attagli alla condotta che viene contestata al sindaco.

Qual è la pena prevista in questi casi?

Il reato tutela la pubblica fede, ma anche il buon andamento della P.A. ed è punito con la reclusione da uno a 5 anni.

⁠La seconda accusa è di induzione indebita a dare o a promettere utilità. Questa riguarderebbe l’autorizzazione al progetto del ‘Pirellino', comprato dal gruppo Coima. In che modo può configurarsi questo tipo di reato?

Il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.) si configura quando, abusando dei suoi poteri o della sua qualità, il pubblico ufficiale induca taluno a dare o promettere un’utilità a lui o a una terza persona. Nel caso specifico, i pm di Milano sostengono che Sala avrebbe in qualche modo avallato le pressioni indebite degli altri indagati perché il progetto fosse approvato, venendo così incontro agli interessi dei soggetti privati coinvolti. L’accusa fa leva soprattutto su alcuni messaggi telefonici che, com’è facile prevedere, gli indagati cercheranno di spiegare e contestualizzare già in sede di interrogatorio.

E per questo tipo di reato qual è la pena prevista?

La reclusione da 6 a 10 anni e 6 mesi per il pubblico ufficiale (o l’incaricato di pubblico). La persona indotta, che abbia dato o promesso denaro o altra utilità, è invece punita con la reclusione fino a 3 anni (che diventano 4 quando il fatto offenda gli interessi finanziari dell’Unione Europea e il danno superi i 100mila euro).

⁠Dovesse venire giudicato fino all’ultimo grado colpevole di entrambi i reati ipotizzati, quale potrebbe essere la pena complessiva a cui andrebbe incontro il sindaco?

Difficile a dirsi: la vicenda è complessa e, con ogni probabilità, avrà sviluppi giudiziari (e politici) imprevedibili. Quel che posso dire, sulla base delle regole generali in materia di concorso formale e continuazione tra reati, è che l’eventuale pena finale sarà determinata calcolando un aumento sulla pena base stabilita per il reato più grave, che nel caso specifico è quello previsto dall’art. 319 quater c.p. È noto a tutti, però, che sulla pena possono incidere diversi fattori: dal rito processuale al riconoscimento di circostanze attenuanti. Staremo a vedere, dunque.

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