Divampa un incendio in un negozio e muoiono 3 ragazzi a Milano: i familiari si costituiranno parte civile

È trascorso quasi anno da quando tre giovani, tutti di nazionalità cinese, sono morti in un incendio che distrusse un negozio in via Cantoni a Milano il 12 settembre dell'anno scorso. E domani, davanti alla Corte d'Assise di Milano, i familiari si costituiranno parte civile al processo.
"I genitori dei ragazzi sono distrutti dal dolore – spiega all'AGI l'avvocato Fan Zhan che assiste i parenti insieme a Gianpiero Verrengia – la madre sta cercando di farsi aiutare a livello psicologico, il padre fa fatica a esternarlo a parole". La madre di due vittime, che erano fratello e sorella, si trova ancora in Italia. I genitori del terzo ragazzo sono attualmente in Cina e non potranno venire al processo perché non possono permetterselo.
Il processo vede tre persone imputate. Si tratta di Yijie Yao, di 34 anni e di Bing Zhou, di 40. Con loro c'è anche il 26enne Washi Laroo. I primi due sono accusati di essere i presunti mandanti. Il terzo invece di essere il presunto esecutore. Tutti rispondono delle accuse di omicidio volontario plurimo, incendio e tentata estorsione.
Secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero Luigi Luzi, i due presunti mandanti avrebbero commissionato al 26enne l'azione di incendiare il negozio come ritorsione perché il proprietario della attività aveva contratto un debito di 50mila euro nei loro confronti. All'interno però c'erano le tre vittime, che erano ospiti del proprietario e dormivano nel magazzino. La mamma dei fratelli e i genitori dell'altro chiederanno un risarcimento per la morte dei tre ragazzini, trovati morti al piano terra della struttura. Uno di loro indossava ancora in pigiama. Sia lui che gli altri hanno provato invano di scappare, ma non ce l'hanno fatta.