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Incendia il locale del rivale per avere più clienti: è scontro per la movida

Le indagini hanno avuto inizio a seguito di due incendi che hanno coinvolto un locale della movida bergamasca. Responsabile sarebbe il titolare di una discoteca rivale, che avrebbe dato alle fiamme l’attività vicina per assicurarsi più clientela.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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L'accusa: quella di aver bruciato il locale notturno del rivale per assicurarsi più clientela.

È stato all’alba di domenica 30 aprile che i Carabinieri di Bergamo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del Tribunale, su richiesta della Procura, nei confronti di 6 persone accusate a vario titolo di incendio, danneggiamento, rapina, estorsione, sequestro di persona, minacce, possesso e fabbricazione di documenti falsi.

Il Tribunale di Bergamo ha perciò disposto il carcere per 2 degli indagati, gli arresti domiciliari per 1 e l’obbligo di dimora per i rimanenti 3.

Durante le perquisizioni nei confronti degli indagati, le Forze dell’ordine hanno inoltre ritrovato uno scooter, verosimilmente utilizzato per dare alle fiamme il locale “avversario”, nonché un vero e proprio kit del rapinatore tra tirapugni, spray urticante, pistole a salve, passamontagna e ricetrasmittenti.

La guerra della movida

Le indagini hanno avuto inizio a seguito di due incendi che hanno coinvolto un locale della movida bergamasca.

Troppo strano, per i militari dell'Arma, che hanno fin da subito sospettato di un regolamento di conti da parte di un nemico. Ipotesi presto confermata: il movente sarebbe infatti riconducibile a motivi di illecita concorrenza, e il responsabile il titolare di un locale notturno antagonista. 

Quest'ultimo, originario del Pakistan, secondo quanto emerso dall'attività investigativa sarebbe stato aiutato da altri soggetti a dare alle fiamme l'attività rivale per assicurarsi così più clientela, e quindi ottenere un maggior profitto. 

Pestaggi e ricatti nella discoteca

Ma non solo. Nella discoteca dell'uomo che adesso si trova agli arresti, a quanto emerso, erano frequenti episodi di violenza da parte dei buttafuori nei confronti dei clienti. I quali spesso cercavano di difendersi come potevano, riprendendo i pestaggi con il telefonino e minacciando azioni legali.

Errore madornale. Davanti a questi comportamenti, infatti, i dipendenti del locale notturno esercitavano ancora di più il loro potere, sequestrando i cellulari delle vittime e ricattandoli. 

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