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Imprenditore narcotizzato e rapinato, nel sangue di Angelo Bonomelli c’era un intero flacone di Rivotril

L’autopsia ha rivelato una concentrazione di Rivotril nel sangue di Angelo Bonomelli pari a un intero flacone. L’80enne era stato narcotizzato a scopo di rapina a novembre 2022, ma morì a causa del sovradosaggio.
A cura di Enrico Spaccini
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Angelo Bonomelli aveva nel sangue una quantità di Rivotril, un farmaco di derivazione benzodiazepinica, dieci volte superiore alle dosi assunte per il normale uso terapeutico. Un sovradosaggio che ha portato alla morte dell'imprenditore 80enne di Trescore Balenario (Bergamo) che Matteo Gherardi, suo padre Luigi Rodolfo Gherardi, la sua fidanzata Jasmine Gervasoni e l'amico Omar Poretti volevano solo stordire per poi rapinare nel novembre del 2022. Come ha osservato Matteo Marchesi, il medico legale incaricato dalla Procura per l'autopsia sul corpo di Bonomelli, i quattro avevano usato una quantità di Rivotril vicina a quella dell'intero flacone.

La rapina e le gocce di Rivotril nel caffè

L'80enne era stato trovato senza vita la mattina dell'8 novembre 2022 nel suo Suv in un parcheggio di Entratico senza orologio, portafoglio e telefonino. In un primo momento si pensava a un malore, ma le indagini dei carabinieri della sezione Operativa della Compagnia di Bergamo hanno ricostruito un incontro che l'imprenditore aveva avuto il giorno prima con quattro persone, ovvero i quattro che ora sono imputati di rapina e omicidio aggravato, con ruoli e responsabilità diverse.

Secondo l'accusa, Matteo Gherardi aveva architettato tutto: doveva saldare un debito di gioco, così con l'aiuto dell'amico 26enne Omar Poretti ha versato il Rivotril nel caffè di Bonomelli, con Luigi Rodolfo Gherardi e Jasmine Gervasoni presenti sulla scena. "Il boccetto era quasi vuoto", aveva dichiarato Gherardi, "se anche Poretti avesse sbagliato, non c'era pericolo". Dopodiché, i quattro lo hanno abbandonato quando era ormai incosciente senza chiamare i soccorsi.

Il sovradosaggio letale

Secondo il medico legale Marchesi, non si può risalire al numero esatto di gocce somministrate. Nel sangue di Bonomelli, però, erano stati rilevati 0,291 milligrammi di Rivotril per litro. In base ai valori di somministrazione, è stato calcolato che l'80enne avrebbe assunto in tutto 28 milligrammi di Rivotril, ovvero la concentrazione di sostanza contenuta in un flacone da 10 millilitri.

La dose "certamente letale" per un uomo sano è di 1 milligrammo per litro. La morte di Bonomelli, dunque, è avvenuta per effetto combinato della quantità di Rivotril trovata nel sangue dell'80enne (dieci volte superiore al normale dosaggio terapeutico) e la sua età avanzata. Marchesi ha precisato che il cuore dell'imprenditore ha smesso di battere circa "10 o 12 ore prima rispetto a quando fu trovato" e una lavanda gastrica, o un altro farmaco, avrebbero potuto contrastare l'effetto del Rivotril.

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