Il video del discorso della manifestante ai poliziotti schierati con gli scudi a Milano: “Siete umani come noi”

Una parte del corteo del 3 ottobre ha occupato la Tangenziale Est di Milano, dove si sono verificati lanci di sassi e bottiglie da una parte e fumogeni dall’altra. Una manifestante ha parlato con i poliziotti in assetto antisommossa: “Siete esseri umani esattamente come noi”. A Fanpage.it ha spiegato le ragioni del suo gesto: “La violenza non è una risposta, non deve essere la scelta migliore”.
A cura di Enrico Spaccini
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La manifestante che parla ai poliziotti durante il corteo del 3 ottobre a Milano (foto di Fanpage.it)
La manifestante che parla ai poliziotti durante il corteo del 3 ottobre a Milano (foto di Fanpage.it)

Durante lo sciopero nazionale di oggi, venerdì 3 ottobre, una parte del corteo partito da Porta Venezia a Milano a sostegno di Gaza e della Global Sumud Flotilla ha occupato per diverso tempo la Tangenziale Est. Un piccolo gruppo di giovani, con volto coperto, hanno iniziato a lanciare oggetti, come pietre e bottiglie, contro la polizia in assetto antisommossa, con gli agenti che hanno risposto con fumogeni e con il blocco dei manifestanti. Proprio durante la situazione di stallo, con gli attivisti seduti a terra e i poliziotti con gli scudi alzati, una ragazza si è rivolta a un agente: "Siete esseri umani esattamente come noi. Volete davvero questa cosa? Avete scelto questo lavoro per questo? Per combattere le ‘zecche'? Ci manganellate se noi attacchiamo? Se vogliamo passare?".

Poco dopo, quegli stessi agenti hanno deciso di abbassare gli scudi e di rimanere comunque in formazione. Un gesto che non è passato inosservato ai manifestanti, che si sono lasciati andare a un lungo applauso. Raggiunta da Fanpage.it, l'attivista ha spiegato le ragioni di quel confronto verbale con il poliziotto: "Sono sicura che chiunque tra noi sia un essere umano cosciente, chi più e chi meno. La violenza non è una risposta, non deve essere la scelta migliore, l'unica valida".

L'appello della giovane manifestante è quello di evitare scontri tra le persone che hanno deciso di unirsi al corteo e le forze dell'ordine: "Nel momento in cui attacchi uno o attacchi l'altro, è necessario che ci sia qualcuno che dia una terza possibilità", ha affermato, "so che è un pensiero che hanno tante persone. Siamo tante e tanti che sicuramente la pensano allo stesso modo". Riferendosi, poi, ai poliziotti schierati dietro di lei ha aggiunto: "Probabilmente anche lì, dietro lo scudo, la pensano così. Ho guardato negli occhi molte persone, mi sono soffermata su ogni singolo sguardo e ho pensato che anche loro ogni tanto hanno paura".

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