Il procuratore Mario Venditti indagato per Garlasco: finì al centro delle polemiche anche per il caso Adriatici

L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti è stato indagato dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari in merito all'archiviazione del 2017 delle indagini su Andrea Sempio nell'ambito dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. L'indagine, di cui ha dato notizia il TG1, è nata dal ritrovamento, a casa dei genitori di Sempio, di un bloc notes con un appunto risalente all'inizio di febbraio 2017, pochi giorni prima che Sempio venisse informato di essere indagato. Sugli appunti, che presentano la grafia del padre di Sempio, Giuseppe, si legge "20/30€ Venditti gip archivia". Sono quindi scattate le indagini per ricostruire eventuali flussi di denaro provenienti dai familiari del 37enne per ottenere l'archiviazione delle indagini su Sempio.
Il magistrato Venditti era già finito al centro delle polemiche mentre indagava anche su un altro caso, quello di Massimo Adriatici, l'assessore leghista imputato con l'accusa di omicidio volontario per la morte del 39enne Younes El Boussettaoui, ucciso nel luglio del 2021 a Voghera con un colpo di pistola. Uscirono, infatti, alcuni messaggi scambiati tra Venditti e Adriatici, ex poliziotto e avvocato penalista oltre che assessore alla sicurezza di Voghera. Nelle chat, Venditti scriveva ad Adriatici: "Se è ancora in zona può passare da me?". Rispondeva l'assessore: "termino l'udienza e salgo da lei!". Nello stesso pomeriggio all'avvocato era arrivato un messaggio da un medico: "Mi è stato il suo numero dal signor procuratore Mario Venditti in merito alla questione della revoca di patente a carico di mia figlia. Sono a chiederle quando fosse possibile fissare un appuntamento per discutere della questione".
"Analizzare il telefono di Adriatici è stato davvero difficile – ha detto a Fanpage.it Debora Piazza, avvocata della difesa di El Boussettaoui insieme al collega Marco Romagnoli – Non ci hanno mai fatto fare la copia e dovevamo visionarlo sempre all'interno degli uffici della Procura di Pavia. Quando l'abbiamo analizzato eravamo sorvegliati a vista da un Carabiniere mandato dal procuratore Valli, in una stanza con una telecamera. Non abbiamo potuto visionare la copia forense come volevamo".
Gli avvocati difensori lamentarono anche altri elementi non chiari, come l'autopsia fatta in fretta e furia: "L'autopsia su Younes – ha detto l'avvocata Piazza – fu fatta nel giro di pochissime ore e nessuno ci avvisò. Quando cercammo di parlare con il procuratore capo Venditti lui non ci volle ricevere". Gli avvocati, all'epoca dei fatti, evidenziarono la partecipazione di Venditti a un convegno a Legnano di Carolina Toia, candidata sindaca per la Lega. Per questi motivi gli avvocati Piazza e Romagnoli avevano chiesto lo spostamento del processo in un'altra città in Lombardia, ma la richiesta non aveva avuto seguito.