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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Il nonno di Eitan: “Sento di averlo deluso ma io ho fatto tutto sotto la luce del sole”

In una lunga intervista a Non è l’arena, in onda su La7, il nonno di Eitan Schmuel Peleg ha parlato del presunto rapimento del bambino, respingendo ogni accusa e dicendo di aver “fatto tutto sotto la luce del sole”.
A cura di Filippo M. Capra
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Intervistato in esclusiva da Non è l'arena, in onda su La7, il nonno di Eitan, Schmuel Peleg, ha parlato della condizione attuale della situazione tra lui, il piccolo – unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone – e la famiglia paterna: "Eitan non sta con me. Mi è permesso di incontrarlo qualche ora a settimana e in questi momenti sento che l'ho deluso" perché "era felice il primo mese con tutta la famiglia qui in Israele".

Il nonno di Eitan: Ho fatto tutto sotto la luce del sole

Durante l'intervista, il nonno ha respinto l'accusa di rapimento, dicendo di non essere d'accordo con l'ipotesi di reato perché "io non ho preso Eitan in un modo illegale. Io sono una persona che segue la legge ed educo i miei figli a seguirla e di fare ciò che è legale". Schmuel Peleg poi aggiunto: "Ho preso Eitan l'11 settembre dopo che mi sono consultato con i miei avvocati e ho ottenuto il consiglio legale. Ho scoperto che non c'è nessuna cosa contraria alla legge. Tutto quello che ho fatto è alla luce del sole". Sul piccolo c'era però un divieto di espatrio, del quale il nonno dice di non esserne stato a conoscenza "fino al processo qui in Israele".

Schmuel Peleg: Eitan in futuro saprà che ho cercato di salvarlo

L'intervista si concentra poi sui motivi che hanno indotto il nonno ad utilizzare un volo privato e non uno di linea. A tal proposito, Peleg spiega di aver "dato tutte queste informazioni ai miei avvocati e alle autorità israeliane. C'è una spiegazione logica a tutto. La distranza tra Lugano e Malpensa è la stessa", aggiunge, prima di ripetere di essere convinto di aver "fatto le cose in modo legale e io ho fiducia nelle istituzioni". Poi, dice: "Se avessi saputo che ci fosse stato qualcosa di illegale non l'avrei fatto né oggi né mai". Infine, sulla mancata comunicazione dei suoi spostamenti alla zia paterna Aya, il nonno del piccolo ha detto: "Lei non mi ha mai aggiornato sulle cose che lei faceva in tutto questo tempo e ha deciso da sola e io ho pensato non ci fosse bisogno di aggiornarla. Sento che un giorno Eitan saprà che ho cercato di salvarlo e dall'altro mi stanno guardando sua madre e suo padre".

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