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Il femminicidio di Anila Ruci: l’uomo accusato di averla uccisa fa ricorso contro la condanna a 22 anni

Osman Bylyku, condannato a 22 anni e 6 mesi per l’omicidio della 38enne Anila Ruci, avvenuto il 19 aprile 2023 nel Pavese, presenta ricorso contro il verdetto.
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I carabinieri di Scaldasole (Pavia)
I carabinieri di Scaldasole (Pavia)

Osman Bylyku, l'uomo condannato il 10 giugno scorso dalla corte d’assise di Pavia alla pena di 22 anni e 6 mesi per l'omicidio della 38enne Anila Ruci – avvenuto il 19 aprile 2023 a Scaldasole (Pavia), in Lomellina – avrebbe presentato ricorso contro il verdetto.  Secondo quanto si apprende, la corte d'Appello di Milano quindi si occuperà ora di riesaminare il caso e ha già fissato la prima udienza per il 4 febbraio 2026. Bylyku continua a dichiararsi innocente e del tutto estraneo ai fatti. Inizialmente il pubblico ministero, Diletta Balduzzi, aveva chiesto l'ergastolo, ma la pena è stata più lieve perché la Corte ha escluso l'aggravante della convivenza abituale.

Omicidio di Anila Ruci, cosa è successo

Anila Ruci, 38enne di origine albanese, fu uccisa il 19 aprile 2023 a coltellate all'interno del suo appartamento di via Piave, a Scaldasole, in provincia di Pavia, in cui abitava da poco meno di un anno. La donna lavorava come colf e si occupava del fratello disabile.

Il corpo senza vita della donna sarebbe stato scoperto da Osman Bylyhu, suo convivente e suo connazionale, che avrebbe chiamato i soccorsi. In un primo momento, Bylyku si è presentato al bar del paese riferendo che uno sconosciuto aveva aggredito lui e Ruci nel loro appartamento. Aveva chiamato il 112 e all'arrivo dei militari, Bylyku è stato trovato ancora sporco di sangue e aveva alcune ferite, motivo per cui è stato ricoverato. Ruci, invece, era distesa sul divano e il suo corpo ormai senza vita era ricoperto di sangue. Dopo l'interrogatorio avvenuto nel corso della notte in ospedale, il 32enne è stato arrestato.

Autopsia sul corpo di Anila Ruci, "uccisa almeno 14 ore prima del ritrovamento"

Dagli esiti dell'autopsia, effettuata sul corpo di Anila Ruci, dal medico legale Marco Ballardini, è emerso che la donna sarebbe stata uccisa con un'arma da taglio che l'ha colpita all'altezza del collo. Sul corpo della 38enne, sono state evidenziate inoltre alcune ecchimosi che, secondo il dottore, sarebbero "compatibili con una colluttazione precedente all’uccisione". In più, il decesso della ragazza sarebbe avvenuto "almeno 14 ore prima del ritrovamento del cadavere".

Indagini e processo di Osman Bylyku

La versione di Bylyku, secondo cui un uomo sarebbe entrato nella casa e avrebbe aggredito sia lui sia Ruci, provocando la morte della donna, ha retto poco.

In fase di processo, di fronte alla Corte d'Assise, presieduta da Elena Stoppini, tre carabinieri del speciale dei Ris di Parma, che hanno effettuato l'analisi della scena del crimine, hanno infatti dichiarato che "gli schizzi di sangue erano compatibili con una scena del crimine avvenuta con la porta d’accesso alla casa chiusa". Un primo elemento, quest'ultimo, che ha fatto vacillare la ricostruzione fornita da Bylyku.

Durante il processo, un altro militare, ha dichiarato inoltre che nell'appartamento sono state trovate "tracce biologiche solo della vittima e dell’imputato, non di altre persone esterne". Tuttavia Bylyku, attraverso i suoi legali, ha sempre sostenuto di essere anche lui vittima dell'aggressione che ha portato alla morte di Ruci.

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