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“Gli straordinari vengono pagati 80 centesimi l’ora”: l’inchiesta sui vigilantes sfruttati a Milano

La società Servizi Fiduciari, che fa parte del gruppo Sicuritalia, è finita in un’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza: i dipendenti denunciano straordinari pagati ottanta centesimi lordi a l’ora, intimidazioni e minacce.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Violenze e condizioni lavorative disumane erano quello a cui erano costrette le guardie giurate della società Servizi Fiduciari, che fa parte del gruppo Sicuritalia, protagonista ora di un'inchiesta della Guardia di Finanza di Como e del pubblico ministero Paolo Storari. Le testimonianze di alcuni dipendenti sono finiti nei verbali delle Fiamme Gialle: tutti parlando di straordinari pagati ottanta centesimi lordi a l'ora, intimidazioni e minacce.

Le testimonianze dei vigilantes

Una delle lavoratrici racconta – come riporta in un articolo La Repubblica – che lavorava in un gabbiotto con carenze igieniche e con tanto di servizi situati nell'edificio abbandonato poco distante. Un altro vigilantes ha raccontato di essere stato minacciato dal responsabile della sicurezza in un cantiere di via Melchiorre Gioia a Milano: tutto è iniziato quando questo ha ordinato al vigilantes di gestire il traffico. Il lavoratore però si è rifiutato precisando che non rientrava nelle sue mansioni. Il responsabile ha risposto dicendogli che lo avrebbe preso a calci se non avesse obbedito. La guarda giurata non si era lasciata intimorire dalla minaccia ma qualche giorno dopo ha ricevuto l'email della Servizi fiduciari informandolo che lo aveva sottoposto a una sanzione disciplinare: questa sanzione consisteva nella perdita di 21 ore di lavoro pari a 110 euro.

Un'altra lavoratrice ha raccontato di essere stata bersaglio di comportamenti minacciosi e violenti dagli utenti mentre era in servizio all'ospedale San Carlo: "Ho subito violenze fisiche e in un caso mi sono sentita male ed è servito l’intervento dell’ambulanza", riporta La Repubblica.

Intimidazioni e ritorsioni da parte del capo

Gli episodi di ritorsione non mancavano anche da parte dei superiori: "Mi aveva assegnato come ritorsione una sede di lavoro distante 80 chilometri da casa, con il chiaro intento di farmi rassegnare le dimissioni", testimonia un altro vigilantes.

Tra le storie raccontate dalle guardie giurate al centro dell'inchiesta c'è anche quella di un vigilantes aggredito con un coltello mentre era in servizio in un supermercato: "La società gli ha però riconosciuto solo 24 euro di indennità "perché la ferita non era ritenuta grave". Tutti avevano confermato anche che ricevevano una paga oraria di 5 euro e che erano costretti così a fare 80 ore di straordinari al mese per arrivare anche a solo mille euro di stipendio.

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