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Giussano, interdittiva antimafia per un discopub: “Possibili legami con la criminalità organizzata”

Un discopub di Giussano, Brianza, è stato costretto a chiudere dopo che i carabinieri della Compagnia di Seregno lo scorso 22 dicembre hanno eseguito una interdittiva antimafia. La Prefettura, infatti, ha evidenziato un possibile legame tra la criminalità organizzata e la società che ha in gestione il locale. Lo stesso giorno sono state notificate altre due interdittive ad altre due aziende: una di Seregno e una di Desio.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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C'è anche un discopub tra i destinatari delle interdittive antimafia eseguite dai carabinieri della Compagnia di Seregno, in Brianza, in questo ultimo mese dell'anno. Lo scorso 22 dicembre i militari, insieme agli agenti della polizia locale, hanno provveduto alla chiusura di un locale che si trova a Giussano dopo il provvedimento emesso dalla prefettura nei confronti della società che ne cura la gestione: stando a quanto riferito dai carabinieri, risulterebbero dei collegamenti tra la criminalità organizzata e il locale, già al centro di un "attentato incendiario" nel 2017.

Scattano altri due provvedimenti interdittivi

Nella stessa giornata del 22 dicembre, sono stati notificati altri due provvedimenti interdittivi: uno nei confronti di una società di Seregno, attiva in molteplici attività di varia natura, e l'altro a una società di Desio, attiva nella dismissione di autovetture. Secondo i carabinieri le società sarebbero collegate a un soggetto condannato in via definitiva il 9 luglio di quest'anno per associazione a delinquere di tipo mafioso. Ma non è tutto: lo scorso 18 dicembre sempre i militari della Compagnia di Seregno avevano notificato altre due interdittive antimafia nei confronti di altrettante società attive nel mercato delle auto a noleggio perché ritenuto dal prefetto ad "alto pericolo di infiltrazione mafiosa". E anche per queste due società a preoccupare la Prefettura sarebbe un possibile legame diretto con un esponente già condannato per la sua vicinanza alla ‘ndrangheta.

L'ultima operazione della Dda lo scorso giugno

Per tutte queste società, dunque, è scattato il divieto di firmare qualsiasi contratto con la pubblica amministrazione. L'obiettivo infatti è quello di tutelare l'economia sana dall'infiltrazione della criminalità organizzata. Soprattutto in Brianza, uno dei territori del Nord Italia più colpiti dalla presenza mafiosa. L'ultima operazione della Direzione distrettuale antimafia era scattata lo scorso giugno quando nel mirino degli inquirenti era finito il clan Cristello, Locale di Seregno. Da questa operazione era emerso che la ‘Ndrangheta era attiva nei servizi di sicurezza dei locali notturni e nell'attività di rivenditori ambulanti di panini. Confermando ancora una volta che "le cosche operanti nell'hinterland milanese continuano a mantenere nel tempo profili di continuità, attualità e concretezza". Un territorio, dunque, quello brianzolo sotto osservazione dall'antimafia lombarda.

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