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Brianza, interdittiva antimafia a due società di autonoleggio: “A rischio infiltrazione ‘ndrangheta”

Due società che operano nel mercato delle auto a noleggio in Brianza sono state raggiunte da una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Milano per “alto rischio di infiltrazione della ‘ndrangheta”. Le due società hanno dipendenti già condannati in via definitiva per associazione mafiosa: ora per entrambe i contatti con la pubblica amministrazione saranno ridotti a zero.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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Update: articolo aggiornato il 29/12/2020

"Alto il pericolo di infiltrazione mafiosa". Con questa motivazione i carabinieri della Compagnia di Seregno, insieme alla polizia locale di Giussano, paesi in provincia di Monza e Brianza, hanno notificato due provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di altrettante società attive nel mercato delle auto a noleggio. Il provvedimento è stato emesso dalla prefettura di Milano che dopo un periodo di indagini ha ritenuto "sussistente il pericolo di infiltrazione della ‘ndrangheta nelle due imprese": al centro dell'inchiesta le società Lithium car rental Srl e la Ncdp Srls, entrambe con sede legale a Milano. Ora per le due imprese i contatti con la pubblica amministrazione sono ridotti a zero.

Per le due società divieto di contatti con la pubblica amministrazione

Il provvedimento amministrativo del Prefetto ha come obiettivo proprio quello di tutelare l'economia da infiltrazioni della criminalità organizzata escludendo così gli imprenditori da tutti possibili contratti con la pubblica amministrazione. Un rischio reale in questi mesi di emergenza sanitaria tanto che la magistratura in più occasioni ha messo in guardia da possibili tentativi di collusione tra ‘ndrangheta e imprenditori lombardi spinti dal bisogno di liquidità per la propria società. Ecco quindi che impedire a società sospette di partecipare ad appalti pubblici permette di tutelare l'economia sana.

Tra i dipendenti già condannati per associazione mafiosa

Il titolare della società Ncdp Srls, fondata nel 2018, è la figlia di Domenico Cammareri in libertà vigilata dal 13 gennaio del 2020 dopo aver scontato una condanna di 8 anni e 8 mesi di reclusione ottenuto al termine del processo "Infinito" durante il quale era stata accertata la sua affiliazione alla locale di ‘ndrangheta di Bresso, ricoprendo anche la carica di "Mastro Generale" all'interno della Lombardia. Dalle carte Domenico Cammareri risulta dipendente della società. E anche tra gli assunti della società Lithium Car Rental Srl spicca un nome già ben noto alle forze dell'ordine: Umberto Cristello, già condannato in via definitiva nel 2013 per associazione di tipo mafioso riconosciuto dagli inquirenti come affiliato alla locale di ‘ndrangheta di Seregno. Destinatario infine di una misura cautelare in carcere sempre per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Infine, è emerso dalle indagini che i dipendenti delle due società si conoscevano tra di loro. Tutti fatti indiziari (per emettere una interdittiva non è richiesta la prova) che fanno pensare a una possibile infiltrazione della ‘ndrangheta nelle due società.

Il mercato di auto a noleggio favorevole alla criminalità organizzata

Le società di autonoleggio possono avere rapporti con la pubblica amministrazione ed è possibile che in tale contesto siano noleggiate autovetture alla polizia giudiziaria che le utilizza poi nell'ambito delle attività investigative, come spiega anche la stessa interdittiva antimafia. Spesso le grandi società che si aggiudicano gli appalti con le amministrazioni a loro volta si appoggiano a piccole società di autonoleggio con loro convenzionate a livello locale. Infiltrarsi in questo settore vuol dire per la criminalità organizzata avere a disposizione un parco macchine non solo a favore degli affiliati ma anche la possibilità che vengano "vanificate eventuali attività tecniche di intercettazione e indagine predisposte dagli organi investigativi".

Seregno al centro delle operazioni antimafia

Non è la prima volta che Seregno finisce al centro di inchieste dell'antimafia. La prima volta che qui il potere della ‘ndrangheta aveva iniziato a vacillare era stato nel 2010 con l'operazione Infinito: il paese era rimasto coinvolto nell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia così come gran parte del territorio lombardo. Ma è nel 2017 che il paesino in Brianza diventa oggetto di una maxi operazione antimafia che vede coinvolto anche il sindaco: l'allora primo cittadino viene posto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione nell’urbanistica. Secondo la Procura è coinvolto in un presunto voto di scambio con un costruttore vicino alla ‘ndrangheta per realizzare un centro commerciale. Ora l'ex primo cittadino è imputato in un processo non ancora concluso. Tre anni dopo si torna a parlare di Seregno: lo scorso giugno nel mirino degli inquirenti era finito il clan Cristello, a capo della Locale del paese brianzolo. Da questa operazione era emerso che la ‘Ndrangheta era attiva nei servizi di sicurezza dei locali notturni e nell'attività di rivenditori ambulanti di panini. Fino a ieri con la notifica delle due interdittive per mafia. E anche con quest'ultima indagine è emerso che "le cosche operanti nell'hinterland milanese continuano a mantenere nel tempo profili di continuità, attualità e concretezza".

La precisazione di una società interessate

Pubblichiamo integralmente la lettera dell'avvocato Roberto Marcello Catalano per conto della Lithium car rental:

"La Lithium car rental S.r.l., mi ha incaricato a precisare la propria posizione di estraneita’ con riferimento agli articoli apparsi in data 19, 20 dicembre scorso sulla cronaca locale di vari giornali in relazione ai “presunti legami con la ‘ndrangheta “ed alle circostanze attribuite alla societa’, con riguardo alla interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Milano, manifesta il proprio stupore nell’apprendere i contenuti del provvedimento, con particolare riferimento alla “gestione opaca della medesima ed ai riferiti legami con la criminalita’ organizzata,e li contesta fermamente, respingendo ogni accusa. La Lithium car rental, non e’ altro che un brocker, nel settore dell’autonoleggio, e come tale si relaziona giornalmente con miriade di soggetti privati ed aziendali, con i quali ovviamente non puo’ e, peraltro, neppure sarebbe facoltizzata, a conoscere delle altrui vicende giudiziarie. In merito poi ai menzionati rapporti con altra Societa’, la N.c.d.p. Srls, coinvolta nella vicenda giudiziaria, si precisa che non vi e’ alcun legame, fatta eccezione di un semplice accordo di collaborazione, per nulla differente da quello con tutti gli altri operatori del settore. Quanto invece ai riferimenti al legale rappresentante della societa’ Lithium Car Rental si respinge fermamente ogni insinuazione diffamatoria attinente a presunti legami con soggetti contigui alla criminalita’, specialmente se questi si riferisco riduttivamente alla regolare assunzione per un breve periodo di un dipendente, che peraltro all’epoca dell’assunzione aveva gia’ pagato il proprio debito con la giustizia e verso il quale non puo’ considerarsi responsabile per eventuali fatti estranei al rapporto lavorativo. Da ultimo si fa presente che, avverso il provvedimento interdittivo antimafia della Prefettura di Milano che si ritiene ingiusto, e’ gia’ stato dato incarico a coltivare ogni forma di tutela presso le competenti sedi giudiziarie e per salvaguardare il buon nome della azienda".

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