314 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Gianluca Corrado abbandona i Cinque Stelle: “A Milano e in Lombardia il Movimento scomparirà”

Gianluca Corrado ha annunciato l’abbandono al Movimento Cinque Stelle dopo dieci anni di militanza. L’avvocato, che fu anche candidato sindaco del M5s nel 2016, quando il consenso era ancora alto e si raggiunsero 54 mila voti a Milano, ha spiegato le motivazioni del suo addio, maturato dopo l’appoggio al governo Draghi: “Dovevamo smantellare il sistema ma è stato il sistema a smantellare noi”.
A cura di Simona Buscaglia
314 CONDIVISIONI
Immagine

"Il Movimento non esiste più, quindi non è un vero abbandono perché non si può abbandonare qualcosa che non c'è". Questo il commento a caldo di Gianluca Corrado, esponente del Movimento Cinque Stelle che ha annunciato ieri, in un video su Facebook, il suo addio al Movimento dopo dieci anni di militanza. Fanpage.it lo ha intervistato per capirne le motivazioni e comprendere anche il futuro del Movimento Cinque Stelle a Milano e in Lombardia.

Il suo addio al Movimento Cinque Stelle è stato sofferto: ha qualche rimpianto?

In dieci anni diventi un punto di riferimento sul territorio, ho formato io le persone che avevamo qui. Eravamo una forza popolare, seguivamo le esigenze delle persone, non eravamo politicamente corretti, eravamo anti-sistemici, oggi invece appoggiamo il governo Draghi. Per nove anni sono stato in linea col Movimento, la frattura è avvenuta con l'appoggio al governo Draghi. Eravamo contro l'Europa ingiusta, contro Draghi e la finanza speculativa e oggi sono i loro migliori amici. Ormai sono parte del sistema che io ho combattuto da sempre. Hanno anche cambiato il nome "M5s 2050",  è proprio un'altra cosa. La nostra comunità è stata distrutta dal momento in cui è caduto Rousseau: non posso nemmeno disiscrivermi formalmente perché non esiste più una piattaforma, devo mandare una raccomandata. Lasciare è triste perché il Movimento era un pezzo importante della mia vita ma allo stesso tempo mi dico che non esiste più

Lo scollamento del Movimento con il suo elettorato si è tradotto con i risultati non certo confortanti ottenuti alle scorse amministrative di ottobre, secondo lei cosa ha portato a questa sconfitta alle urne?

Hanno distrutto la base territoriale quindi non c'era un collegamento con le persone, hanno fatto una campagna elettorale a tavolino, hanno scelto una candidata che professionalmente sarà eccezionale ma non è stata formata e non aveva nulla a che vedere col Movimento. Non si possono prendere persone a caso per rappresentare una forza politica che ha quella storia. Hanno raccolto quello che hanno seminato. Hanno distrutto i gruppi locali e la responsabilità è dei cosiddetti dirigenti che per trovare dei loro margini hanno distrutto tutto. C'è stato un problema di pochezza umana.

Pensa che si potrà creare un Movimento "nuovo" unendo tutti coloro che lo hanno abbandonato perché non più in linea con le ultime scelte politiche del M5s?

Non credo alle minestre riscaldate, non penso che quella congiuntura che si è creata 15 anni fa possa crearsi oggi. Credo che le condizioni sociali siano anche molto diverse. Forse fra dieci anni i nostri figli, guardando questo paese, faranno qualcosa per cambiarlo. Oggi il Movimento è diventato parte del sistema. I fuoriusciti poi mi risulta che per la maggior parte siedano in Parlamento ma noi avevamo dei valori chiari: cittadini prestati alla politica, due mandati e poi a casa e se si va in contrasto col movimento si torna a casa. Non credo che chi non è riuscito a mantenere quell'impegno possa creare un futuro migliore.

Quindi non crede al cosiddetto "nuovo corso" del Movimento guidato da Giuseppe Conte?

Può anche essere che riusciranno a creare un partito con un corso democristiano che possa fungere da bilancino per i prossimi governi raggiungendo il 7-8 per cento, che credo sia il loro obiettivo, ma che non interessa a chi ha fatto parte davvero del Movimento Cinque Stelle.

È quindi la fine del suo percorso politico?

Io diffido da chi è uscito dal Movimento ed è entrato in altre forze politiche. Al massimo potrei presentarmi sul territorio con una lista civica. Il Movimento era parte della mia vita, era un qualcosa da dare alle persone e alla comunità con cui vivi. Quando siamo andati a governare è finito tutto: dovevamo smantellare il sistema ma è stato il sistema a smantellare noi. Non vedo un futuro per il Movimento Cinque Stelle se non come brutta copia del Pd, ma a quel momento non capisco perché dovrebbero votarli. A Milano secondo me scomparirà, anche perché Milano ha sempre gestito tutta la Lombardia, il nostro gruppo non esiste più quindi morirà, il Movimento in Lombardia scomparirà.

314 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views