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Formigoni attacca Maroni: “Con la sua riforma devastata la medicina territoriale lombarda”

L’ex presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha attaccato duramente Roberto Maroni, che fu suo successore: “La debolezza del sistema è dovuta alla medicina territoriale devastata dalla riforma Maroni del 2015”. Non sono le prime critiche che l’ex Celeste, che sta scontando ai domiciliari una condanna definitiva per corruzione, riserva all’ex governatore leghista.
A cura di Ilaria Quattrone
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Roberto Formigoni, ex presidente di Regione Lombardia, attacca nuovamente Roberto Maroni, che fu suo successore a Palazzo Lombardia. L'ex Celeste, in un'intervista a "Repubblica", ritiene che le criticità del sistema sanitario lombardo, venute drammaticamente a galla nella gestione della pandemia da Covid-19, siano frutto della politica sanitaria portata avanti dal suo successore: "La debolezza specifica è un'altra: la medicina territoriale, a cui noi avevamo dedicato attenzioni e risorse, e che è stata devastata dalla riforma Maroni del 2015".

Formigoni contro Maroni: i precedenti

Non è il primo attacco di Formigoni a Maroni: il 5 novembre, in un'intervista a Libero, aveva affermato di aver elaborato nel 2006 un piano anti-pandemia, i cui progetti erano stati affidati a Maroni "che però ha voluto mostrare discontinuità rispetto al mio mandato e ha cominciato proprio dalla sanità, la cosa che funzionava meglio". A maggio invece le critiche erano state più velate seppur ugualmente dure: "Io ho costruito una sanità di assoluta eccellenza. Dopo di me è arrivato qualcuno che nessuno cita mai, che ha governato 5 anni e l'ha cambiata profondamente e in peggio". Se il giudizio riservato a Maroni è duro, la linea di Formigoni diventa più morbida quando invece si tratta di dare una sua opinione sulla gestione dell'attuale presidente Attilio Fontana: "Non vedo grosse responsabilità specifiche della Lombardia – spiega sempre a Repubblica – che sembra avere numeri più alti perché ha 10 milioni di abitanti".

La condanna per la vicenda Maugeri-San Raffaele

Formigoni è stato per 17 anni alla guida della Lombardia, e ha contribuito a plasmare un modello sanitario che, nonostante la discontinuità operata da Maroni, è tuttora ancora in piedi. "Di quel modello riconosco l'eccellenza ospedaliera che abbiamo inventato noi nel 1997 con l'accreditamento – dice l'ex governatore a Repubblica -. Milano e la Lombardia sono diventate capitali mondiali della salute, la nostra legge ha attirato il meglio e ha permesso anche al povero di farsi curare nell'ospedale del ricco. Ecco, quella non sono riusciti a distruggerla come purtroppo è avvenuto con l'eccellenza territoriale". Per Formigoni dunque l'apertura ai privati, che rivendica, è stata un bene: "L'apertura ai privati l'abbiamo fatta noi 23 anni fa e i lombardi sono sempre stati soddisfatti di come funzionava la sanità di Formigoni". Le recenti polemiche sui vaccini antinfluenzali e sul servizio di telemedicina per Covid del San Raffaele mostrano che non tutti i lombardi sono in realtà soddisfatti della sanità regionale. E non va certo dimenticato che proprio le commistioni tra pubblico e privato sono costate a Formigoni una condanna definitiva a cinque anni e dieci mesi per corruzione per la vicenda Maugeri – San Raffaele, pena che l'ex governatore sta scontando ai domiciliari.

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