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Finta dottoressa denunciata per i filler fatti in casa: Anastasiya Zuevich premiata nel 2022 per aver salvato un uomo

Anastasiya Zuevich, 42 anni, è stata denunciata per aver effettuato trattamenti estetici abusivi in un appartamento di Ponte San Pietro (Bergamo). Nel 2022 aveva salvato la vita a un giovane che stava annegando, ottenendo la cittadinanza benemerita.
A cura di Francesca Del Boca
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Anastasiya Zuevich; il listino prezzi dei trattamenti abusivi in un appartamento di Ponte San Pietro (Bergamo)
Anastasiya Zuevich; il listino prezzi dei trattamenti abusivi in un appartamento di Ponte San Pietro (Bergamo)

Era già finita sui giornali Anastasiya Zuevich, 42enne di origini russe residente nel piccolo comune di Ponte San Pietro (Bergamo). La donna, oggi denunciata per essersi finta medico estetico e aver somministrato trattamenti e farmaci abusivi nella camera da letto di un appartamento, nel settembre del 2022 aveva fatto parlare di sé per ben altri motivi: quella volta, infatti, aveva salvato la vita a un ragazzo di 26 anni che stava annegando nel fiume Brembo, tuffandosi senza esitare nell'acqua e portandolo sano e salvo a riva.

Un gesto di gran coraggio, che solo pochi anni fa le era valso il riconoscimento della cittadinanza benemerita da parte delle istituzioni. "Il suo straordinario esempio di generosità e altruismo merita questo premio", aveva motivato la decisione il sindaco di Ponte San Pietro, Matteo Macoli. "Ho fatto solo quello che dovevo fare", la replica di Anastasiya, originaria di San Pietroburgo e residente nel Bergamasco dal 2020. "In Russia ci insegnano fin da piccoli a nuotare, si impara a scuola. Per noi è normale, non sono un'eroina".

Un episodio che, oggi, è stato però messo in ombra da una vicenda di tenore ben diverso. La 42enne, secondo quanto accertato dai carabinieri Nas di Brescia, negli ultimi anni avrebbe somministrato a numerose clienti trattamenti di medicina estetica a prezzo stracciato (come botox a 150 euro, filler tra i 160 e i 250 euro, biorevitalizzazione a 120) senza avere i titoli per poterlo fare, e cioè senza aver mai conseguito la laurea. Le stesse clienti, attratte dalle pubblicità su WhatsApp, Instagram e Facebook, che in seguito alle iniezioni di botulino e acido ialuronico con farmaci di origine asiatica e dell'Est Europa (mai autorizzati in Italia) si erano spesso lamentate per inestetismi, gonfiori, lividi e dolore persistente, talmente forte da richiedere in qualche caso il ricovero in Pronto soccorso. Zuevich, in queste occasioni, avrebbe inoltre prescritto l'assunzione di farmaci e antibiotici, rilasciando veri e propri pareri diagnostici.

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