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Festa senza mascherina al The Sanctuary, il titolare: “Cinque minuti folli, chiedo scusa alla città”

Hanno fatto discutere i video della festa del locale The Sanctuary, all’ex scalo Lambrate (Milano) dove sono state riprese diverse persone intente a ballare senza rispettare il distanziamento e senza mascherine. Oggi, uno dei proprietari del locale, ha voluto chiedere scusa alla città: “Sono stati cinque minuti di follia, siamo veramente mortificati”, spiega a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Chiedo scusa alla città, sono stati cinque minuti di follia": a dirlo a Fanpage.it è Pier Paolo Terranova uno dei titolari del The Sanctuary, il nuovo spazio culturale all'interno dell'ex Scalo Lambrate (Milano) balzato agli onori di cronaca per l'inaugurazione di sabato 27 febbraio, in cui diverse persone hanno iniziato a ballare assembrate e senza mascherine. "In quei cinque minuti – ha continuato Terranova – io e il mio socio eravamo fuori dal locale perché eravamo in orario di chiusura e non volevamo che la gente entrasse. E in quei minuti di assenza, le persone all'interno hanno iniziato a ballare e quando ce ne siamo accorti abbiamo staccato l'impianto e chiuso tutto. Siamo mortificati per quello che è successo". Visto quanto accaduto e l'arrivo della polizia, potrebbe anche arrivare presto un provvedimento con sanzioni e possibile chiusura per alcuni giorni.

La denuncia partita sui social

A denunciare quanto successo sono state diverse persone tra cui anche il cantante Gemitaiz. Nelle immagini dei video si vedono decine di persone intente a ballare. Quasi tutti erano senza mascherina e con il drink in mano, in contrasto con le disposizioni anti Covid. Domenica invece, nell'inaugurazione ufficiale, sono state rispettate tutte le disposizioni di sicurezza: "Abbiamo lavorato per mesi per quest'apertura. Per questo le nostre scuse sono sentite e siamo veramente mortificati". Purtroppo quello del The Sanctuary non è stato l'unico evento in contrasto con le norme anti Covid. Anche in Darsena centinaia di giovani si sono dati appuntamento per un altro party illegale. Un'azione che ha costretto il Prefetto di Milano a contingentare gli accessi alla zona nella mattinata di domenica 28 febbraio.

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