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Covid 19

Festa di nozze con medici e infermieri, nuovo focolaio Covid a Gravedona dopo quello di Sondalo

Lo scorso 3 ottobre colleghi ed ex colleghi avevano partecipato alle nozze di un’infermiera a Gravedona, nel Comasco. Qualche giorno dopo medici e operatori sanitari, al lavoro all’ospedale di Sondalo in Valtellina e a quello del paese vicino a Como, sono risultati positivi al Covid. Il primo focolaio era scoppiato nella struttura della Valtellina con 9 positivi, ora sono stati trovati positivi altri 3 infermieri a Gravedona.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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Dopo Sondalo ora anche Gravedona. Eppure doveva essere un momento di festa, dove colleghi ed ex colleghi si incontrano per festeggiare il matrimonio di una infermiera, e invece da qui sono scoppiati due focolai che hanno coinvolto il personale medico dell'ospedale Morelli di Sondalo, in Valtellina, e ora anche dell'ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona, in provincia di Como. Nel primo caso sono stati nove i positivi tra pazienti, medici, infermieri e operatori socio sanitari, nel secondo invece sono tre gli infermieri la cui positività è stata accertata, mentre altri sono ancora in attesa di tampone e altri ancora dell'esito. Stando a quanto riferito dall'Asst Valtellina ad oggi la situazione all'ospedale di Sondalo sembra essersi risolta.

Il matrimonio il 3 ottobre scorso a Gravedona

Secondo quanto riporta La Provincia di Como, le nozze si sono celebrate a Palazzo Galio a Gravedona lo scorso 3 ottobre. I medici e gli infermieri invitati sono stati poi individuati e costretti a casa per il periodo di quarantena. "Quando abbiamo saputo del contagio all'ospedale di Sondalo e che le nozze si erano svolte a Gravedona abbiamo subito isolato i nostri operatori sanitari presenti anche loro al matrimonio", spiega il direttore sanitario Roberto Antinozzi alla "Provincia di Como". Per poi avere esito positivo per tre di loro. Così sono scattati controlli a tappeto per salvaguardare soprattutto la salute dei pazienti. "In ospedale, al momento, abbiamo alcuni pazienti ricoverati per Covid – aggiunge il direttore – ma nessuno è in gravi condizioni. Nulla a che vedere, insomma, con la situazione della scorsa primavera, che speriamo non si ripeta neanche lontanamente".

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